tag:blogger.com,1999:blog-33028557673933697732024-02-07T12:21:00.388-08:00WARSAWmusica, cinema e internetAdminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.comBlogger19125tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-15501302967751478092010-03-11T07:58:00.000-08:002010-03-11T08:28:01.883-08:00AZTEC CAMERA<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>Roddy Frame e la rinascita del pop sentimentale</em></span><br /><br />Aztec Camera, tradotto letteralmente “macchina fotografica azteca” (nome ispirato da una scoperta archeologica, un reperto della civiltà precolombiana), è il gruppo dell’"enfant prodige" Roddy Frame, scozzese di Glasgow, “folksinger” dall’abbigliamento dimesso e dal carattere timido, che fonda la band nel 1980 a soli 16 anni. In una generazione sconvolta dal punk, Frame vuole riportare in auge la canzone romantica e la chitarra acustica in un pop morbido e innocuo che guarda agli anni ’60, segnando la nascita del "twee pop" scozzese.<br /><br />Tra il 1981 e il 1982 vedono la luce tre singoli, i primi due<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR8J7btM-YLQodCSkW84sIuad9PEThqCkP8_Bg3z7inWN2yZ4a99VxNYGUMg84rxmyL0RgrXdG9N0Lt_p0Vi_I4LSajKWpaWUvf8qNd-UFo1hVv6v1XlYa3hyphenhyphenStnHGSx2YDzwsXF2R/s1600-h/Aztec+Camera.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5447413017364855458" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 301px; CURSOR: hand; HEIGHT: 177px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR8J7btM-YLQodCSkW84sIuad9PEThqCkP8_Bg3z7inWN2yZ4a99VxNYGUMg84rxmyL0RgrXdG9N0Lt_p0Vi_I4LSajKWpaWUvf8qNd-UFo1hVv6v1XlYa3hyphenhyphenStnHGSx2YDzwsXF2R/s320/Aztec+Camera.jpg" border="0" /></a> per la neonata etichetta Postcard (Just Like Gold, Mattress Of Wire e Pillar To Post) che anticipano il primo album High Land Hard Rain (Sire, 1983), che fonde il folk, la canzone romantica e ambientazioni esotiche di gusto sudamericano (Walk Out To Winter, Release). Frame ha registrato il disco a Londra, dove ha sistemato il suo nuovo quartier generale insieme al bassista Campbell Owens, il batterista Dave Ruffey e il tastierista Bernie Clark. Con il secondo album Knife (Sire, 1984) la musica non cambia di molto, con le solite canzoncine retrò (Back Door To Heaven) e qualche buona intuizione (Knife, probabilmente il miglior pezzo mai scritto da Frame), che celebrano le incertezze romantiche degli adolescenti sfuggiti al delirio punk di qualche anno prima. Ma è del 1988 l’esplosione del nome Aztec Camera: l’album Love (Sire), forte di una formazione stravolta e con Frame praticamente “primadonna” del progetto musicale, balza in testa alle classifiche grazie ai singoli Somewhere In My Heart e How Men Are. Il disco vende milioni di copie e Frame, preso da impeto megalomane, organizza un tour portando sul palco ben nove musicisti. Ma il suo pop-soul privo di spina dorsale non sarà un buon viatico per entrare negli annali della storia del rock, nonostante gli sforzi per recuperare un po’ di verve con gli album Stray (Sire, 1990), Dreamland (Sire, 1993), con Ryuichi Sakamoto alla produzione, e l’ultimo Frestonia (Reprise, 1995), vano tentativo di allinearsi alle giovani bands brit-pop, lontane oramai anni luce.<br />Gli Aztec Camera, a dispetto delle buone premesse maturate a Glasgow, non hanno saputo capitalizzare il momento favorevole, abbandonandosi al facile ascolto e, in eterna ricerca di un’identità mai trovata, ponendosi sempre un gradino sotto le bands pop-revival degli anni ’80.</div><br /><div align="justify"><br /><br />Discografia:<br />High Land Hard Rain (Sire, 1983)<br />Knife (Sire, 1984)<br />Love (Sire, 1988)<br />Stray (Sire, 1990)<br />Dreamland (Sire, 1993)<br />Frestonia (Reprise, 1995)</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">.</div><br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/hSy2_VOxAlM&hl=" width="480" height="385" type="application/x-shockwave-flash" fs="1&" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-28449634455453611752009-05-05T05:35:00.000-07:002009-05-06T00:47:10.846-07:00ULTRAVOX - Systems Of Romance (1978)<span style="font-size:130%;"><em>John Foxx e il rock del futuro</em></span><br /><div align="justify">Gli <strong>Ultravox</strong> sono ricordati per il techno-pop commerciale che ha loro fruttato tanta fama (e soldi) nella prima metà degli anni '80. Grazie a canzoni come "Vienna", "The Voice", "Hymn" e "Dancing With Tears In My Eyes", hanno scalato con successo le classifiche internazionali, imponendosi all'attenzione dei media con il proprio look e i raffinati videoclip. Pochi sanno che, prima di allora, gli Ultravox confezionarono tre album seminali che hanno condizionato tutta la new wave a venire. Alla voce <strong>John Foxx</strong>, che nel 1979 lascerà il microfono a Midge Ure per intraprendere una carriera solista ricca di spunti felici, ma povera di riscontri commerciali. "Systems Of Romance" (1978) è l'ultimo di questi tre albums, il più sottovalutato ma probabilmente il più innovativo del lotto. Fondendo il rock decadente dei '70 (<strong>Bowie</strong>, <strong>Roxy Music</strong>) e l'elettronica tedesca (<strong>Kraftwerk</strong>, Neu!) il disco inaugura un'epoca, regalandoci la prima gemma della nuova onda. Meno oscuro del precedente "<a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2009/04/ultravox-ah-ah-ah-1977.html">Ah! Ah! Ah!</a>", punta molto sulla sperimentazione dei nuovi suoni elettronici delle tastiere, a tratti <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpAOhPlGzk4AXi4gFKs1trr3C0TZoKpN-e4Tr0KgPOApuQXjTrNFDHiZA-XC0Yhd6Xo4hV15zBokyE5O8Z73mr-1Hk5-y7rtD78890F2qFSg90tZQWD10_D4hTMPIBBqgBolCj3AJ3/s1600-h/ultravox+1979.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332319404862258338" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 306px; CURSOR: hand; HEIGHT: 203px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpAOhPlGzk4AXi4gFKs1trr3C0TZoKpN-e4Tr0KgPOApuQXjTrNFDHiZA-XC0Yhd6Xo4hV15zBokyE5O8Z73mr-1Hk5-y7rtD78890F2qFSg90tZQWD10_D4hTMPIBBqgBolCj3AJ3/s320/ultravox+1979.jpg" border="0" /></a>ruvide, a tratti cristalline. John Foxx cede nel cantato alle sue passioni romantiche, ma emerge in più di un episodio quel recitativo asettico che svilupperà successivamente nel suo primo lavoro solistico "<a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/02/john-foxx-metamatic-1980-remastered.html">Metamatic</a>". La batteria è una delle novità più importanti: abbandonati tutti i fronzoli, porta il ritmo in maniera robotica, privilegiando gli intrecci simmetrici cassa/rullante (con prevalenza del primo tamburo) precorrendo la nascita dei ritmi techno-pop. Il bassista Chris Cross si alterna tra il suo strumento e i synth, con i quali accompagna sovente la ritmica al posto del suo 4 corde. Insomma, nel 1978 gli Ultravox hanno creato il rock del futuro.<br /><br />Pubblicato sul finire dell'anno sempre dalla Islands, le tendenze innovative di "Systems Of Romance" si notano già dal nome della band, dove è andato perduto il punto esclamativo, come a dire che gli Ultravox hanno smesso di urlare e sono interessati più a ricamare con i suoni nuove ardite trame. "<strong>Slow Motion</strong>", posta in apertura, è forse il manifesto di tutto il disco: splendidi intrecci di chitarre e ruvide tastiere, accompagnano il cantato ultra-romantico di Foxx, su una ritmica ordinata ed un profondo basso synth. Uscito come singolo, avrebbe potuto essere l'hit della new wave, ma il fato (e il music bussiness) hanno deciso diversamente. "I Can't Stay Long" e "Someone Else's Clothes", sulla falsariga di "Slow Motion", propongono un sound moderno grazie alle magiche acrobazie chitarra/sintetizzatore sulla solita impeccabile base ritmica. "Blue Light" è tesa, con la sua chitarra stridente, ma il suono cristallino delle tastiere e la voce suadente di Foxx ci ricordano che questo è l’album romantico degli Ultravox. Piena di brio, “Some Of Them” concilia sapientemente il rock vecchio stampo con <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr1ufk6eQkQcWrG9HSeFUIekA7gdamayKbvOEWu6aenb_JXGl5DWyF_1fyd1HagdWXuI8ctkZ7_wl5Yx6eJYFDvXD3nTV_u2I1PgmQ5KHMmgGRltatMRsUabmfba94zrP0BCYIN2dL/s1600-h/john_foxx.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332319630485557490" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 256px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr1ufk6eQkQcWrG9HSeFUIekA7gdamayKbvOEWu6aenb_JXGl5DWyF_1fyd1HagdWXuI8ctkZ7_wl5Yx6eJYFDvXD3nTV_u2I1PgmQ5KHMmgGRltatMRsUabmfba94zrP0BCYIN2dL/s320/john_foxx.jpg" border="0" /></a>le nuove tendenze della new wave. "Quiet Men" è un brano “manifesto” del sound Ultravox: qui la ritmica è affidata ad una drum machine che duetta mirabilmente col basso sintetico di Cross, c’è la chitarra graffiante di Simon e uno degli assoli di sintetizzatore più celebri di Currie. Sopra tutto la voce di Foxx: è lui un “quiet man”, un uomo assillato dal successo mediatico e con la voglia di tirarsi fuori dalla mischia? Sicuramente si e lo dimostrerà presto abbandonando la nave. “Dislocation” è il più sperimentale dei pezzi dell’album, con una drum machine dall’incedere minaccioso, tastiere gravi e cori dall’oltretomba, la voce asettica e distaccata. Non ci sono le chitarre, quasi ad anticipare il primo album solista di Foxx “Metamatic”, dove lo strumento sparirà definitivamente. “Maximum Acceleration” e “When You Walk Through Me” hanno melodie irresistibili, ultraromantiche e tutt’altro che scontate. Chiude l’album “Just For A Moment”, cantato struggente su tappeti cristallini di tastiere, lenta ed evocativa, il miglior finale per questo disco-capolavoro.<br /><br />La versione rimasterizzata, oltre ad apportare indiscutibili miglioramenti ne<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin2HvacQJmLLV_dVMn2ssAOszGQ0rnnWHEAVTF-6n2DEGGiTmOFPVCvHqVueQkJRYmI8uh4OqRG7UYgDs6_APy3Gs7-DZEuVwR8Na6QRAclM9vz66GabUUu0l_vqFczFAPxC6QQJaT/s1600-h/systems-of-romance.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332320622814333842" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 114px; CURSOR: hand; HEIGHT: 109px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin2HvacQJmLLV_dVMn2ssAOszGQ0rnnWHEAVTF-6n2DEGGiTmOFPVCvHqVueQkJRYmI8uh4OqRG7UYgDs6_APy3Gs7-DZEuVwR8Na6QRAclM9vz66GabUUu0l_vqFczFAPxC6QQJaT/s320/systems-of-romance.jpg" border="0" /></a>lla qualità dell’audio, ci regala anche due pezzi in più, “Cross Fade”, in origine lato B del secondo singolo estratto dall’album "Quiet Men", ed una versione rimixata della stessa "Quiet Men", più lunga dell’originale e con interessanti innesti di percussioni elettroniche. Brani come "Slow Motion", "Quiet Men" e "Maximum Acceleration" avrebbero meritato certamente maggiore fortuna, ma il destino ha deciso diversamente ed a beneficiare di queste splendide intuizioni saranno i seguaci del nuovo sound, <a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/03/tubeway-army-replicas-1979.html">Gary Numan</a>, New Order e Depeche Mode su tutti.<br /><br /><br />Tracklist:</div>1.: Slow Motion<br />2.: I Can't Stay Long<br />3.: Someone Else's Clothes<br />4.: Blue Light<br />5.: Some Of Them<br />6.: Quiet Men<br />7.: Dislocation<br />8.: Maximum Acceleration<br />9.: When You Walk Through Me<br />10.: Just For A Moment<br />11.: Cross Fade (bonus track)<br />12.: Quiet Men (bonus track/full version)<br /><br />Ultravox:<br />John Foxx - voce<br />Billy Currie - tastiere<br />Chris Cross - basso<br />Robin Simon - chitarra<br />Warren Cann - batteria<br /><br />Discografia:<br />Ultravox! (Islands, 1977)<br />Ah! Ah! Ah! (Islands, 1977)<br />Systems Of Romance (Islands, 1978)Three Into One (antologia, Islands, 1980)<br /><br /><br />.<br /><embed src="http://www.youtube.com/v/f3k5Qh41rw0&hl=" fs="1" width="425" height="344" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-24577237332042015342009-05-01T14:53:00.000-07:002009-05-02T06:30:27.521-07:00THE CURE - Join The Dots: B-Sides And Rarities 1978-2001<span style="font-size:130%;"><em>L'altra faccia dei The Cure</em></span> <div><div><div><div><div align="justify">The Cure è un gruppo musicale inglese che ha attraversato indenne quasi trent'anni di storia del rock contemporaneo, capitanato dal cantante-chitarrista Robert Smith. Nascono sul finire dei '70 ed esordiscono nel 1979 con l'album "Three Imaginary Boys", figlio del punk, ma dalle trame tenui e raffinate. Poi il periodo "gothic" ("dark" in Italia) d<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVqoPmVlM8cKLQxJhfyrZKkbt5QiMjK4x1U_WqO9alL52kex7ZjGlE7Z0jD9pSehPoRyUHlwlb44qhLl-Nj8gAgG5emVtO0OnfPgwdNC5oPZFig-kQ_HO5iVleKXlF9iuEJzRNZO12/s1600-h/the+cure+1979.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330980285235565986" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 272px; CURSOR: hand; HEIGHT: 174px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVqoPmVlM8cKLQxJhfyrZKkbt5QiMjK4x1U_WqO9alL52kex7ZjGlE7Z0jD9pSehPoRyUHlwlb44qhLl-Nj8gAgG5emVtO0OnfPgwdNC5oPZFig-kQ_HO5iVleKXlF9iuEJzRNZO12/s320/the+cure+1979.jpg" border="0" /></a>ei tre albums successivi, "Seventeen Seconds", "Faith" e "Pornography", fino a giungere al pop che li porterà in vetta alle classifiche di tutto il globo ed a segnare in modo indelebile il sound degli anni '80. "Join The Dots" è l'altra faccia dei Cure, cioè un elegante cofanetto di quattro cd, cartonato e completo di libretto fotografico, contenente tute le B-sides degli ormai scomparsi 45 giri. E scopriamo che l'ispirazione dei nostri non è venuta mai meno, nemmeno quando si trattava di riempire un lato B: pezzi come "I'm Cold", "Just One Kiss", "Breathe", "Babble" o "It Used To Be Me" non hanno nulla da invidiare al titolo principale dei rispettivi singoli.<br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div></div><div><div align="justify">Il primo cd è sicuramente il più interessante, rappresentando la fase più <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmvJahnnJpJl5YrA6cOKbUi8EU5WQM7LC-B9NUbmuBighw27-at3kVOUzO4_BYh31TdFRLpxoEpl5iIGgUoFTmdbMuPOiLEBpY-F8mJoAHadf_xhsFA4UYUr8zFbjj-YVoUGFj5S2o/s1600-h/the_cure_1982.jpg"></a>ispirata e suggestiva della vita della band che va dal 1979 al 1985. Buona parte dei brani era già comparsa sul lato B della cassetta "Standing On A Beach - The Singles" (1986), che qui possiamo riascoltare in versione rimasterizzata. Troviamo le B-sides dei primi, acerbi singoli, ma non per questo privi di fascino, con in formazione il primo storico bassista Michael Dempsey. L'arrivo del bassista Simon Gallup coincide con l'inizio della fase "gotica", che su questo cd ha il suo culmine nella splendida "Splintered In Her Head". Un pop frizzante ed intelligente caratterizza le restanti tracks, dopo che i The Cure decidono di abbandonare le atmosfere "noir"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFtx8XQHtcFAXoOPWcryPWPbbcGfeXRMl2Y_QP_1j2XfYzjSaT7WDL9VpmJK0LM1ABYhyphenhyphen7PSXj5kUUDk4R6HNPZSIRN5iMxD6cq8OHodHs7WpYz84zT-7ApQIKnixbIfV6WP3Pjc28/s1600-h/The+Cure+2006.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330981167611709026" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 311px; CURSOR: hand; HEIGHT: 208px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFtx8XQHtcFAXoOPWcryPWPbbcGfeXRMl2Y_QP_1j2XfYzjSaT7WDL9VpmJK0LM1ABYhyphenhyphen7PSXj5kUUDk4R6HNPZSIRN5iMxD6cq8OHodHs7WpYz84zT-7ApQIKnixbIfV6WP3Pjc28/s320/The+Cure+2006.jpg" border="0" /></a> a favore di soluzioni più aperte alle contaminazioni. Un gradino sotto il secondo cd (1987-1990), sebbene contenga ancora splendide songs. In particolare quelle del periodo "Disintegration", che rimarcano la straordinaria forma dei musicisti nel 1989 ("Babble", "Out Of Mind", "Fear Of Ghosts"). Un po' sbiadide le songs del periodo "Kiss Me Kiss Me Kiss Me", forse a causa dell'iper-produzione di materiale nel 1987 (un doppio LP e ben quattro singoli), troviamo tuttavia alcune ottime composizioni come "Breathe", "Japanese Dream" e "Hey You-remix". Una incredibile versione di "Hello I Love You" dei The Doors chiude felicemente il cd.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div></div><div><div align="justify">Qualità decrescente nel terzo e quarto cd (dal 1992 ad oggi), che viene a coincidere con la crisi creativa della band nel dopo "Wish" (1992), crisi non ancora risolta. Non tutto è da buttare, intendiamoci. Sul terzo cd ci sono l’affascinante "Burn", tratta dalla colonna sonora del film "Il Corvo", e le romanticissime "This Twilight Garden", "Play", "It Used To Be Me"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDFXP6kjOhyphenhyphen2eOyhBzqcxHfCQMv8q84FvBb9zv4Mcxa8vk3NUygWxY2d3uvVFI7rqy41FTe1KPUEMHGNsYFNhwORVQMcCu36NEzCcmMORUGbP_7b_pPvwfgyP2ySi42tb7ggHU4Ht/s1600-h/jointhedots.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330981544306385586" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 134px; CURSOR: hand; HEIGHT: 124px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDFXP6kjOhyphenhyphen2eOyhBzqcxHfCQMv8q84FvBb9zv4Mcxa8vk3NUygWxY2d3uvVFI7rqy41FTe1KPUEMHGNsYFNhwORVQMcCu36NEzCcmMORUGbP_7b_pPvwfgyP2ySi42tb7ggHU4Ht/s320/jointhedots.jpg" border="0" /></a> e "Adonais". Trascurabile la scaletta del quarto cd, dove il gruppo arranca in cerca di una identità oramai perduta: Smith e soci non riescono più a trovare ispirazione né nel proprio passato, né nella musica del presente, lasciando l’amaro in bocca in più di un’occasione. Il libretto interno è molto colorato, pieno di bellissime foto sia del gruppo, sia dei singoli pubblicati dagli esordi fino ai nostri giorni. Il testo è in inglese. L'opera è certamente consigliata ai fans più sfegatati della band, gli unici forse disposti a sborsare la quarantina di euro necessari all'acquisto, ma, se avete amato i Cure e la new wave degli '80, questo cofanetto non potrà mancare nella vostra collezione.<br /><br /><br />Tracklist disc 1<br />1.: 10:15 Saturday Night 2.: Plastic Passion 3.: Pillbox Tales 4.: Do The Hansa 5.: I'm Cold 6.: Another Journey By Train 7.: Descent 8.: Splintered In Her Head 9.: Lament (flexipop version) 10.: Just One Kiss 11.: Dream 12.: Upstairs Room 13.: Lament 14.: Speak My Language 15.: Mr Pink Eyes 16.: Happy The Man 17.: Throw Your Foot 18.: New Day 19.: Exploding Boy 20.: Few Hours After This 21.: Man Inside My Mouth 22.: Stop Dead<br /><br />Tracklist disc 2<br />1.: Japanese Dream 2.: Breathe 3.: Chain Of Flowers 4.: Snow In Summer 5.: Sugar Girl 6.: Icing Sugar 7.: Hey You (12\" extended remix) 8.: How Beautiful You Are 9.: To The Sky 10.: Babble 11.: Out Of Mind 12.: 2 Late 13.: Fear Of Ghosts 14.: Hello I Love You (unreleased psychedelic mix) 15.: Hello I Love You 16.: Hello I Love You (slight return mix) 17.: Harold And Joe 18.: Just Like Heaven (dizzy mix)<br /><br />Tracklist disc 3<br />1.: This Twilight Garden 2.: Play 3.: Halo 4.: Scared As You 5.: Big Hand 6.: Foolish Arrangement 7.: Doing The Unstuck (unreleased 12\" version) 8.: Purple Haze (Virgin radio version) 9.: Purple Haze 10.: Burn 11.: Young Americans 12.: Dredd Song 13.: It Used To Be Me 14.: Ocean 15.: Adonais<br /><br />Tracklist disc 4<br />1.: Home 2.: Waiting 3.: Pink Dream 4.: This Is A Lie (ambient mix) 5.: Wrong Number (P2P remix) 6.: More Than This 7.: World In My Eyes 8.: Possession 9.: Out Of This World (Oakenfold remix) 10.: Maybe Someday (acoustic mix) 11.: Coming Up 12.: Signal To Noise (acoustic version) 13.: Signal To Noise 14.: Just Say Yes (Curve remix) 15.: Forest (Mark Plati mix) - Cure & Earl Slick</div></div></div></div></div><br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/tYtYe9K6zv4&hl=" width="425" height="344" type="application/x-shockwave-flash" fs="1" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-37996515108655260082009-04-21T01:14:00.000-07:002009-04-21T01:45:20.628-07:00ULTRAVOX! - Ah! Ah! Ah! (1977)<div align="justify"><em><span style="font-size:130%;">Il battito animale della new-wave</span></em><br />La delusione commerciale del primo album, sebbene un capolavoro riconosciuto a postumi dalla critica, porta gli Ultravox! a spingere l'acceleratore sulla sperimentazione e ad abbracciare la causa punk per ciò che riguarda l'aggressività del sound e certe atmosfere <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyRwGjxrpiq6y199ZtWUAqOeLjTcP84Pw4612LwRVCc_LTK7y1ZQCM18RBESvhOC2_3scrp0cjOpC0363lzcvmAh2OOBf_LfyhhLfOLgSEYzkxXPJWgsTgJeAji1F3Kk0YCD3YJhPE/s1600-h/ultravox+retro1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5327056857653969954" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 137px; CURSOR: hand; HEIGHT: 129px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyRwGjxrpiq6y199ZtWUAqOeLjTcP84Pw4612LwRVCc_LTK7y1ZQCM18RBESvhOC2_3scrp0cjOpC0363lzcvmAh2OOBf_LfyhhLfOLgSEYzkxXPJWgsTgJeAji1F3Kk0YCD3YJhPE/s320/ultravox+retro1.jpg" border="0" /></a>asfittiche. In particolare emerge la personalità di Billy Currie, che con l'uso massiccio di sintetizzatori (Moog, Arp), determina il sound del disco e della band. Nessuno nella <strong>new wave</strong> ha più suonato le tastiere come lui, avendo studiato lo strumento partendo dalle esperienze di musicisti operanti in area "prog". Ma è soprattutto l'elettronica tedesca (Faust, Neu!, Kraftwek) ad ispirare i nostri, che la importano nel loro nuovo rock già collaudato su "<a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2007/12/ultravox-ultravox-1977.html">Ultravox!</a>". "Ah! Ah! Ah!" è l'ultimo album con <strong>Steve Shears</strong> alla chitarra, che passerà nelle mani di Robin Simon per la realizzazione dell'ultimo lavoro "Systems Of Romance".<br /><br /></div><div align="justify">Sul finire del 1977, a nemmeno un anno dalla pubblicazione del loro esordio, ecco arrivare nei negozi questo "Ah! Ah! Ah!", sempre per la Islands. <strong>John Foxx</strong> ha abbandonato il look "glam" della copertina di "Ultravox!" e si presenta dall'aspetto e dalle movenze selvagge, come nella migliore tradizione punk. Il disco parte a razzo con l'anthem "Rockwrok", che uscirà anche come singolo, ritmo mozzafiato e riff chitarristico ossessivo. "Frozen Ones" è annunciata da uno schioccare di dita e dalla voce in solitaria di Foxx, ma poi parte l'apoteosi strumentale sulla falsariga del brano d'apertura. "Fear In The Western World" è un terrorizzante groviglio di chitarre e sintetizzatori impazziti su ritmo punk che riprende nelle liriche il tema delle angosce dell'uomo moderno, già accennato nel disco d'esordio (i testi agghiaccianti caratterizzeranno tutto l'album). È in "The Man Who Dies Everyday" che è più evidente l'influenza del "<strong>kraut rock</strong>" tedesco: la ritmica è robotica, il cantato asettico, il<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh39AhqXDEc4TELmI87i1i70LSruiTTpFSG-T1Pie-PwyvX2MA-hvD-_oadipdj0WbwcSzIhPBoPFzcokGiDrJNDO09EQf1cpaYKuF_WOrNzJh-GQnB5oysTQ6mrto24M_wm0WkJpxm/s1600-h/30ultravox1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5327056506834673346" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 269px; CURSOR: hand; HEIGHT: 186px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh39AhqXDEc4TELmI87i1i70LSruiTTpFSG-T1Pie-PwyvX2MA-hvD-_oadipdj0WbwcSzIhPBoPFzcokGiDrJNDO09EQf1cpaYKuF_WOrNzJh-GQnB5oysTQ6mrto24M_wm0WkJpxm/s320/30ultravox1.jpg" border="0" /></a> sintetizzatore a decidere il tema principale, con echi di <strong>Kraftwerk</strong> dell'album "Trans Europe Express". "Artificial Life" è un crescendo micidiale di batteria e sintetizzatori, Currie non si risparmia e crea suoni pesantissimi con il suo moog, mentre Shears intreccia accordi e riff chitarristici toccando le vette più alte della sua espressività. Dopo tanto fragore, un delicato ma ossessivo pattern di drum machine introduce uno dei pezzi più celebri della band: "Hiroshima Mon Amour" è un balletto meccanico alla <strong>Brian Eno</strong> con sax dolce e cantato romantico, che chiude in maniera inaspettata il disco e consegna gli Ultravox! alla storia del rock.<br /><br />Molti critici ritengono "Ah! Ah! Ah!" il miglior lavoro degli Ultravox!, in realtà è difficile fare una classifica di tre albums decisamente diversi l'uno dall'altro per un gruppo che ha saputo rinnovarsi e non si è mai risparmiato nel campo della sperimentazione. Sicuramente<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwhQWq2m1_it-RseIbkouI9Vq-ybsS15rjkzxMx1GshbFhHDRIv6m8EK5RpT_EuxLkg-mJTNmgj7MYGh7RoBwOFiMDfI8rrXN7X16Ub7byNzt7ZB693IHJ6s10lUVwhmQ8ybBsTUKD/s1600-h/ultravox+ah+ah+ah.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5327056070767374754" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 153px; CURSOR: hand; HEIGHT: 142px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwhQWq2m1_it-RseIbkouI9Vq-ybsS15rjkzxMx1GshbFhHDRIv6m8EK5RpT_EuxLkg-mJTNmgj7MYGh7RoBwOFiMDfI8rrXN7X16Ub7byNzt7ZB693IHJ6s10lUVwhmQ8ybBsTUKD/s320/ultravox+ah+ah+ah.jpg" border="0" /></a> è il loro disco più aggressivo, che risente del clima dell'epoca (siamo in piena esplosione punk), sebbene il loro approccio al nuovo rock sia stato del tutto originale, sia nella costruzione dei brani, sia per le tecniche strumentali adottate. Purtroppo, con l'abbandono di John Foxx nel 1979 e la sua sostituzione con <strong>Midge Ure</strong>, la band raggiungerà il successo commerciale con dischi dalla qualità compositiva sempre più scadente ("<strong>Vienna</strong>" l'episodio migliore), fino ad uno scioglimento senza clamore sul finire degli anni '80. Più interessante la carriera solista di Foxx, che passerà da sperimentatore elettronico a raffinato interprete di splendide canzoni <strong>techno pop</strong> ("Metamatic" e "The Garden" gli album più riusciti).<br /><br /><br />Tracklist "Ah! Ah! Ah!" :<br />1.: Rockwrok<br />2.: Frozen Ones<br />3.: Fear In The Western World<br />4.: Distant Smile<br />5.: The Man Who Dies Everyday<br />6.: Artificial Life<br />7.: While I'm Still Alive<br />8.: Hiroshima Mon Amour<br /><br />Ultravox!:<br />John Foxx - voce<br />Billy Currie - tastiere<br />Chris Cross - basso<br />Steve Shears - chitarra<br />Warren Cann - batteria<br /><br />Discografia:<br />Ultravox! (Islands, 1977)<br />Ah! Ah! Ah! (Islands, 1977)<br />Systems Of Romance (Islands, 1978)<br />Three Into One (antologia, Islands, 1980) </div><br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/XCMdaUimdo8&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/XCMdaUimdo8&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-1366301758925636792009-01-04T01:21:00.000-08:002009-01-04T02:09:49.267-08:00DIAFRAMMA - Siberia (1984, cd remastered 2001)<span style="font-size:130%;"><em>Le origini del "rock italiano cantato in italiano"</em></span><br /><div align="justify"><strong>Siberia</strong> dei <strong>Diaframma</strong> non è solamente uno degli album più importanti della new wave di casa nostra, ma fa parte di diritto della storia stessa della <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZdVw57orrEzk_342myu0fuoKiTQCrEyBTsn-gU7AM5fPDf2uxXuS_ZCr8AeAgOsZ4CBLNv_NqhZBmcGVW-MmpbAbuu3D4dLHAHUiM8r6nA_LQrZyOOJgbaLtz_u5r8JJnXlYRHlr/s1600-h/diaframma+1984.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5287367459851532130" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 176px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNZdVw57orrEzk_342myu0fuoKiTQCrEyBTsn-gU7AM5fPDf2uxXuS_ZCr8AeAgOsZ4CBLNv_NqhZBmcGVW-MmpbAbuu3D4dLHAHUiM8r6nA_LQrZyOOJgbaLtz_u5r8JJnXlYRHlr/s320/diaframma+1984.jpg" border="0" /></a>musica italiana. Il suo impatto con la generazione degli anni '80 ha lasciato un segno indelebile nel modo di percepire la musica, sia da parte dell'utenza, sia da parte di molti gruppi rock che, senza questo disco, non sarebbero esistiti e non avrebbero goduto di quel successo che, paradossalmente, agli stessi Diaframma è stato negato. I Diaframma hanno inventato il <strong>rock italiano cantato in italiano</strong>, lo hanno sancito con questo album e con una splendida canzone, "Siberia" (come il disco), simbolo inarrivabile degli anni '80 italiani.<br /><br />Nascono a Firenze nel 1980 per mano di <strong>Federico Fiumani</strong>, chitarrista dalla forte personalità, deciso a farsi largo in una scena musicale in fermento per gli stimoli che giungevano dal Regno Unito dopo l'ondata punk e post punk. Con lui i fratelli Gianni e Leandro Cicchi, rispettivamente alla batteria e al basso, e il cantante Nicola Vannini. La loro ricetta è semplice quanto rivoluzionaria: impiantare nel suono oscuro dei <strong>Joy Division</strong> i testi in lingua italiana scritti dalla formidabile penna di Federico Fiumani, contro tutti i trend del momento che vedevano ancora i gruppi italiani adottare la lingua inglese nella loro musica. I <strong>Litfiba</strong>, contemporanei e conterranei, decideranno di seguire le orme dei pericolosi rivali (dopo aver iniziato adottando anche loro testi in inglese) traendone un inaspettato quanto clamoroso successo negli anni ‘90. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNuiv2DAVPGzwL9xUzEIMgNgFkjzmAOOWxYOxHlgyu8K_A9u22Je5CO1aAh5qZhiuUskH6fQCwaF1qCHyz_oBD4CGkwuPegSbKc60WVpttC1tA7rmTB9_zSCLQfMo8Swt25xgXFyEZ/s1600-h/miro+sassolini.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5287367737281268754" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 158px; CURSOR: hand; HEIGHT: 244px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNuiv2DAVPGzwL9xUzEIMgNgFkjzmAOOWxYOxHlgyu8K_A9u22Je5CO1aAh5qZhiuUskH6fQCwaF1qCHyz_oBD4CGkwuPegSbKc60WVpttC1tA7rmTB9_zSCLQfMo8Swt25xgXFyEZ/s320/miro+sassolini.jpg" border="0" /></a><br />L'esordio dei Diaframma è con il singolo "Pioggia" (1982) presto seguito dall'EP "Altrove" (1983). La musica è scarna, oscura, dominata dalla ritmica e dalla voce profonda che rimanda all'ultimo Ian Curtis. Non particolarmente attenta la critica verso questi lavori, ma le cose stanno velocemente mutando a favore della band. Intanto un clamoroso cambio della guardia al microfono: Nicola Vannini viene allontanato e sostituito da <strong>Miro Sassolini</strong>, un amico di Fiumani conosciuto durante il servizio militare (la leggenda vuole che Fiumani fosse talmente infastidito dal successo con il pubblico femminile riscosso dal cantante, da provocarne l'espulsione), quindi l'entrata nell'orbita dell'IRA, giovane ed intraprendente etichetta discografica fiorentina del "guru" Alberto Pirelli, che produrrà, tra gli altri, anche i Litfiba. Un avvincente duello a distanza tra le due bands, sia artistico che squisitamente vanaglorioso: una gara per chi pubblicherà per primo un album. Vinceranno i Diaframma, uscendo con "Siberia" un anno prima dei Litfiba ("Desaparecido" arriverà nei negozi nel 1985).<br /><br />"Siberia" vede la luce nella primavera del 1984. Tre note di chitarra per un arpeggio che resterà scolpito nella storia del rock italiano: è l'introduzione della canzone omonima, un simbolo con il quale sarà difficile misurarsi, difficile per gli stessi Diaframma. La batteria è ordinata, in un indovinato intreccio rullante/tom con charleston in sedicesimi, il basso a decidere la melodia portante, come nella migliore tradizione new wave. La tastiera discreta in sottofondo. La voce di Sassolini, potente e barocca, canta uno dei testi più celebri della band:<br />"I nostri occhi impauriti nelle stanze gelate,<br />al chiarore del petrolio bruciato,<br />e oltre il muro il silenzio,<br />oltre il muro solo ghiaccio e silenzio…<br />…Aspetterò questa notte pensandoti,<br />nascondendo nella neve il respiro,<br />poi in un momento diverso dagli altri<br />io coprirò il peso di queste distanze"<br />Immagini di solitudine, il buio, il silenzio, il freddo delle emozioni, temi molto cari al nuovo rock degli '80, con il valore aggiunto dato dalla nostra calda e splendida lingua. Un sax disperato chiude degnamente il brano. "Neogrigio" parte con una ritmica tribale dettata dai tom, accompagnata da schizofrenici riffs di chitarra e da una stridente scala al sintetizzatore. Ancora la chitarra ad intrecciare arpeggi nervosi, mentre il basso e la batteria continuano a condurre le danze. Il brano ha un 'mood' glaciale, la voce di Sassolini epica e disperata allo stesso tempo. Uno squarcio di luce, grazie agli arpeggi in maggiore della chitarra, nella terza traccia "Impronte", il romanticismo di un amore travagliato<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj44msMthL_6GxRdahFX1L1ahkm05-TTbaJU1vgCz0KHr0Y2zBDmhgV7LR-Xv5qdwj4xAo9VC6mLnLZetRemmseLw1r4kfQGDKVIvqPa8fEOpFUriAwwTZ07KTrFxjsKnmRwVWj5ivg/s1600-h/cover+siberia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5287367849807720162" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 177px; CURSOR: hand; HEIGHT: 183px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj44msMthL_6GxRdahFX1L1ahkm05-TTbaJU1vgCz0KHr0Y2zBDmhgV7LR-Xv5qdwj4xAo9VC6mLnLZetRemmseLw1r4kfQGDKVIvqPa8fEOpFUriAwwTZ07KTrFxjsKnmRwVWj5ivg/s320/cover+siberia.jpg" border="0" /></a> nelle liriche intense, il tutto sorretto dalla sempre efficace sezione ritmica dei fratelli Cicchi. "Amsterdam" è il secondo capolavoro del disco dopo "Siberia": si snoda lenta ed suadente, governata dal basso sul quale si intersecano più suoni di chitarra, dall'arpeggio a striduli riffs. Il cantato è un crescendo disperato, fino all'urlo barocco: "dove il giorno ferito impazziva di luce". Quindi la batteria si arricchisce del suono dei tom per accompagnare la musica, pervasa nel finale da un azzeccato tema di chitarra, alla sua conclusione in morendo. Le successive "Delorenzo" e "Memoria" accentuano il tono oscuro del disco, il lato più gotico della band. La batteria e il basso sempre in primo piano, gli arpeggi di chitarra, le tastiere, tutto uguale, tutto diverso, ogni tassello perfettamente al suo posto. E gli straordinari testi. Ineguagliabili:<br />"Lacerata dai pianeti notturni,<br />quando cerca il primo corpo caduto<br />in questo oceano di luce"<br />In "Specchi D'Acqua" il ritmo accelera, il basso è martellante, si pagano gli ultimi tributi al punk: il cantato di Sassolini è 'sputato' e grida disperato il ricordo di giorni sofferti "fatti di sangue e di vento seccato". Una chitarra in solitaria introduce "Desiderio Del Nulla", prima che basso e batteria facciano il loro fragoroso ingresso nel brano più oscuro di tutto il lotto. L'armonia è assente, la chitarra ossessiva nei suoi riffs di poche note, il basso a dettar legge insieme alla batteria sempre perfetta. Una degna conclusione per un disco che ha lasciato poco spazio alla melodia convenzionalmente intesa, melodia da sempre dominatrice incontrastata della tradizione musicale italiana e che qui ha trovato il suo primo ed agguerrito antagonista.<br /><br />La versione rimasterizzata ci offre delle perle che da sole varrebbero l'acquisto del disco. Per iniziare la celeberrima "Amsterdam", uscita come EP nel 1985, interpretata insieme ai Litfiba, compagni di etichetta nell'IRA. Progetto scaturito dalla mente del produttore Alberto Pirelli, il brano è presentato in una versione molto diversa dall'originale: il tema vocale, di cui ho già accennato i versi, si sdoppia in due ritornelli, la voce tzigana di Piero Pelù a rincorrere quella potente di Miro Sassolini, mentre la fisarmonica di Antonio Aiazzi conferisce un calore ed un colore del tutto particola<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuEZrepK80N6OSH-K3Z0AxcLNBon07BONVyEXiHwv6EPCWRVA7d6RhBzjsINd9Ovb82VrPcbhCgxL31kul4iXt9_PVL6TKYcVaaTi66LVCz3H-mDBi78QBIs4ZpCcmg5u7efoPRRpJ/s1600-h/Diaframma_e_Litfiba.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5287367612496217586" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 250px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuEZrepK80N6OSH-K3Z0AxcLNBon07BONVyEXiHwv6EPCWRVA7d6RhBzjsINd9Ovb82VrPcbhCgxL31kul4iXt9_PVL6TKYcVaaTi66LVCz3H-mDBi78QBIs4ZpCcmg5u7efoPRRpJ/s320/Diaframma_e_Litfiba.jpg" border="0" /></a>re al sound. Tra i bonus troviamo anche i brani del lato B di "Amsterdam": la splendida "Elena", struggente ricordo di uno degli amori giovanili di Federico Fiumani, e "Ultimo Boulevard", che riporta agli episodi più oscuri di "Siberia". A chiudere il cd alcuni 'preziosi' Live dell'epoca, certo non qualitativamente perfetti, ma che faranno felici i collezionisti di materiale 'diaframmatico'. </div><div align="justify">"Siberia", oltre che segnare una svolta per il rock italiano, segna anche un momento cruciale nella storia dei Diaframma: poco dopo la pubblicazione dell'album i fratelli Cicchi se ne andranno. I due superstiti, Federico Fiumani e Miro Sassolini, assoldata una nuova sezione ritmica, decideranno di andare avanti, ma abbandoneranno le tinte oscure del loro sound a favore di soluzioni più aperte verso la canzone d'autore e certo rock chitarristico figlio degli anni '60. Dopo due albums riusciti ("Tre Volte Lacrime", 1986, e "Boxe", 1988), anche Sassolini si tirerà indietro, lasciando la band nelle mani del solo Federico Fiumani, che assumerà anche il ruolo di cantante e traghetterà i Diaframma, tra alti e bassi, verso il nuovo millennio ("Camminando Sul Lato Selvaggio" del 2007 l'ultimo album).</div><br /><div align="justify"><br />Tracklist:<br />1. Siberia<br />2. Neogrigio<br />3. Impronte<br />4. Amsterdam<br />5. Delorenzo<br />6. Memoria<br />7. Specchi D'Acqua<br />8. Desiderio Del Nulla<br />bonus tracks<br />9. Amsterdam (con i Litfiba)<br />10. Elena<br />11. Ultimo Boulevard<br />12. Neogrigio (live)<br />13. Impronte (live)<br />14. Siberia (live)<br />15. Elena (live)<br /><br />Diaframma:<br />Federico Fiumani - chitarra/testi<br />Miro Sassolini - voce<br />Leandro Cicchi - basso<br />Gianni Cicchi - batteria<br />Ernesto De Pascale - tastiere<br /><br />Discografia Diaframma primo periodo:<br />Pioggia (7" - 1982)<br />Circuito Chiuso (7" allegato alla fanzine "Free"- 1982)<br />Altrove (12" - 1983)<br />Siberia (LP - 1984, ristampato in CD nel 2001)<br />Amsterdam (12" con i Litfiba - 1985)<br />Diaframma 8183 (CD - 1989, contiene "Altrove" ed i primi due 7")<br />Live And Unreleased (CD - 1992)</div><div align="justify">Albori (CD - 1997)</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">.</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><br /><br /><object width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/BKEUnjgoGK0&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/BKEUnjgoGK0&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="295"></embed></object>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-13210369699600293122008-12-11T14:29:00.000-08:002008-12-11T15:03:36.021-08:00KRISMA - Chinese Restaurant (1977)<span style="font-size:130%;"><em>Italia docet</em></span> <div><div><div align="justify">Per anni ho sottovalutato il peso avuto dai Krisma nel panorama rock italiano, memore di alcune loro partecipazioni a trasmissioni Mediaset di stampo "revivalistico" che mi avevano scoraggiato ad approfondirne la conoscenza. Ho dovuto ricredermi quando, alcuni anni or sono, ebbi la fortuna di trovare, tra gli scaffali di un mercatino musicale, questo loro raro vinile, "Chinese Restaurant", inciso quando ancora si chiamavano Chrisma. Lo acquistai, lo ammetto, solo per il prezzo allettante (a quel tempo, se non ricordo male, 8000 lire). Tornato a casa, misi il disco sul piatto ed iniziarono a fluire le canzoni, un punk-rock elettronico decisamente gradevole. Nella mia mente ho iniziato a fare paragoni con questo o con quel gruppo new wave inglese degli anni ottanta, finché non mi è andato l'occhio sull'anno di produzione: 1977. Ed i conti non tornavano più: tutti i gruppi ai quali li avevo paragonati erano nati dopo quella data. Straordinario! I Chrisma erano avanti anni luce a tutto il techno pop degli '80, anche a quello anglosassone. Ma chi sono i Chrisma (Krisma dal terzo album), ossia Maurizio Arcieri e Christina Moser?<br /><br />Maurizio Arcieri, nato a Milano nel 1945 e trapiantato giovanissimo a<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUnKXNx8rDm6xhNN3SK-hcSb3Gsh_HEMyVOl7lCPGOh98-2QR-nqMwZthxB2_ALRmih7q50UV2_ZmGardSrxywiZbUF6hYWP6pHNmu_Ka_I7yVXVpaOM-OM6kx_g3iJQk6ux08Xc3l/s1600-h/chrisma.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5278665736695871218" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 185px; CURSOR: hand; HEIGHT: 234px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUnKXNx8rDm6xhNN3SK-hcSb3Gsh_HEMyVOl7lCPGOh98-2QR-nqMwZthxB2_ALRmih7q50UV2_ZmGardSrxywiZbUF6hYWP6pHNmu_Ka_I7yVXVpaOM-OM6kx_g3iJQk6ux08Xc3l/s320/chrisma.jpg" border="0" /></a> Londra, torna dopo diversi anni in Italia con le idee ben chiare sul fatto che il suo futuro, d'ora in poi, sarà nella musica. Diventa subito il leader di una band "beat" dal nome New Dada, con la quale si toglie delle belle soddisfazioni, come ad esempio aprire i concerti dei Beatles durante la tournée italiana del 1965. All'apice del loro successo, i New Dada si sciolgono e Maurizio decide di intraprendere la carriera solista. Ottiene un buon successo grazie ad alcuni 45 giri ed un paio di albums, "Trasparenze" e "Maurizio". È in questa fase della sua carriera che conosce Christina Moser, una sua giovane ed avvenente fan, che presto diventerà sua moglie. Una profonda crisi creativa colpisce Maurizio dal 1970 al 1976, risolta con la decisione di tornare in Inghilterra insieme alla compagna e dare vita ad un nuovo progetto: i Chrisma (la ragione sociale è la contrazione dei loro due nomi, CHRIStina e MAurizio). Il duo ha un contratto con la Polydor, dove è direttore artistico Nico Papathanassiou, fratello di Vangelis, con il quale nasce una lunga e proficua collaborazione. Due singoli di scarso successo, "Amore" e "U", subito stroncati dalla critica italiana, quindi la decisione di cantare in inglese per il loro album di debutto "Chinese Restaurant". Immersi nella Londra dell'esplosione punk, decidono di abbracciare le nuove tendenze unitamente alla sperimentazione degli strumenti elettronici, attirando l'attenzione di prestigiose riviste di settore. Il loro rock elettronico, unito ad un look fatto di capelli ossigenati, giubbotti in pelle e spille da balia come "piercing", in linea con le tendenze d'oltremanica, risulta scioccante per la platea italiana. Durante la promozione del disco, a causa del loro look oscuro, vengono attaccati dal pubblico politicizzato dell'epoca e accusati di essere simpatizzanti di destra (durante un concerto del tour italiano, beccato da alcuni soggetti in prima fila, Maurizio si ferisce un dito con una lametta e lo ficca, insanguinato, in bocca ad uno dei contestatori).<br /><br />"Chinese Restaurant" vede la luce nel fatidico 1977 e subito vengono fatti accostamenti importanti: il "New Musical Express" li definisce come i Velvet Underground dell'elettronica. Infatti il brano d'apertura, "Thank You", con il suo incedere lento e minaccioso, è un lungo mantra strumentale con tastiere bene in evidenza. La seconda track, "Black Silk Stocking", è sicuramente uno dei pezzi più interessanti dell'album: ritmica incalzante, lamento di chitarra, tastiere futuristiche, che gli conferiscono un mood techno-rock, ed il cantato della Moser asettico ed ossessivo. "Lola", brano tra i più celebri della band, è un tango elettronico avvolgente, con arpeggi di chitarra acustica, tema di archi sintetici e tastiere ad imbastire trame semplici, ma ben intersecate tra loro. Christina canta in modo molto sensuale, sebbene la voce sia stata filtrata da un effetto elettronico. "C-Rock" parte a razzo con batteria e basso, strumenti che domineranno tutto il pezzo, seguiti da frasi ripetitive di chitarra-tastiera e dal<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4c4JRdcPOuQ0bhCRWEEm3AgsRrUcWKXz8SvM1MuLzMD5BEgo7Fqj6Lw_4I2h5_O5RVXOHgU0vBGXz0XxfzN89pvsOaXZVe00DZ0XudyvBcLuepw9HodrIWmt81ON0pZwYxsDeg_qv/s1600-h/krisma+live.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5278666011694722242" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 259px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4c4JRdcPOuQ0bhCRWEEm3AgsRrUcWKXz8SvM1MuLzMD5BEgo7Fqj6Lw_4I2h5_O5RVXOHgU0vBGXz0XxfzN89pvsOaXZVe00DZ0XudyvBcLuepw9HodrIWmt81ON0pZwYxsDeg_qv/s320/krisma+live.jpg" border="0" /></a> cantato robotico di Maurizio. "What For" punta più sul rock, con i suoi profondi accordi di chitarra, e Maurizio canta in modo aggressivo, memore del punk primitivo degli Stooges. "Wonderlust" ricorda certe primissime cose dei Tuxedomoon ("New Machine") nei suoni del sintetizzatore e nell'incedere meccanico della ritmica. In "Lycee" la coppia canta romanticamente su tappeti sintetici di straordinaria bellezza, che, uniti a passaggi profondi di tamburi orchestrali disturbati da riff graffianti di chitarra, creano originali sensazioni di sapore mitteleuropeo. "Mandoya" chiude con atmosfere più dilatate, la ritmica è affidata ad una drum machine, sottofondo di chitarra acustica e sferzate di sintetizzatore nei passaggi tra un cantato e l'altro, in perfetto stile new wave, costruiscono il resto del brano.<br /><br />"Chinese Restaurant", considerando la data di pubblicazione, è molto avanti per i suoi tempi e questo rende merito all'intera opera. La storia dei Krisma regalerà ancora ottimi dischi, come il loro capolavoro "Hibernation" (1979) o "Cathode Mama" (1980), insieme ad Hans Zimmer e con all'interno il mega-hit "Many Kisses". Alcuni segni di cedimento in "Iceberg" (1986), dove decidono di abbracciare il cantato in italiano finendo dritti in classifica<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO9qrJQAS2YpZAsYMrdyemoR48UniM7lMHlzt6v9S4kktSJ5jvspMQHLwAkD7PWt2ao1jSmlWVIka9AJLHQerzk1paZZvRWkCsAx8pLul6g7bTiLzHmh2K6MYXtwiTlFPLlNr9VN7B/s1600-h/chrisma+chinese+restaurant.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5278666167771290626" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 196px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO9qrJQAS2YpZAsYMrdyemoR48UniM7lMHlzt6v9S4kktSJ5jvspMQHLwAkD7PWt2ao1jSmlWVIka9AJLHQerzk1paZZvRWkCsAx8pLul6g7bTiLzHmh2K6MYXtwiTlFPLlNr9VN7B/s320/chrisma+chinese+restaurant.jpg" border="0" /></a> con l'hit single "Signorina", fino allo scivolone di "Non Ho Denaro" (1989), che chiude in tono minore la loro parabola creativa. Come dicevo all'inizio, alcune loro partecipazioni sul finire della carriera a shows di dubbio gusto ("Festivalbar", "Cocktail D'Amore" con Amanda Lear o "Be Bop A Lula" di Red Ronnie), ne hanno intaccato la reputazione negli ambienti più sotterranei del rock italiano, tuttavia i Krisma non vanno confusi con il movimento "Italian Disco" che ha preso piede nei primi anni '80 nel nostro paese (Gazebo, Dan Arrow, Savage, Valerie Dore, ecc…), ma restano un caso a parte nella storia del rock elettronico europeo per l'alta levatura delle loro produzioni discografiche, ricche di intuizioni e sperimentazioni. Tutti i loro album sono stati ristampati in cd nel 1994, ma sono comunque, insieme ai vinili, di difficile reperibilità.<br /><br /><br />Tracklist:<br />1. Thank You (instrumental)<br />2. Black Silk Stocking<br />3. Lola<br />4. C-Rock<br />5. What For<br />6. Wanderlust<br />7. Lycee<br />8. Mandoya<br />9. Thank You</div><br /><div align="justify">Chrisma:<br />Maurizio Arcieri - voce, tastiere<br />Christina Moser - voce<br />Niko Papathanassiou - tastiere, batteria, basso synth<br />Ezio Vevey - chitarre<br />Gianni Durini - batteria<br />Keith Spencer Allen - computer programming<br /><br />Discografia:<br />Chinese restaurant (Polydor - 1977)<br />Hibernation (Polydor - 1979)<br />Cathode Mama (Polydor - 1980)<br />Clandestine Anticipation (CGD - 1982)<br />Nothing To Do With The Dog (Franton Records - 1983)<br />Iceberg (Carosello - 1986)<br />Non Ho Denaro (Bollicine - 1989)<br /><br /></div><div align="justify"></div></div></div><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/AcZqP52LZgQ&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/AcZqP52LZgQ&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-59748359412897577492008-10-10T06:54:00.000-07:002009-04-28T14:31:27.762-07:00PTC (Paid to click): la truffa del nuovo millennio<div align="justify"><em><span style="font-size:130%;">Lo schema di Ponzi un secolo dopo</span><br /></em><br /><strong><em>Le PTC, il funzionamento</em></strong><br />Agli inizi del 2008, incoraggiato da un caro amico, ho iniziato ad iscrivermi ad alcune PTC (Paid to click= pagati per cliccare) con la prospettiva di favolosi guadagni a fronte di piccoli investimenti. La prima alla quale mi sono iscritto è stata bux.to, a detta di molti la migliore in circolazione.<br />Ma cosa sono le PTC e qual’è il loro meccanismo? <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLyXOShduYNCrFmTHKI3whtNEYNnw0FKsi3ubDMlmdSTT2_jX6fq7bRVkg7kTh33WYo5whjGAbCr9uSlmVsWjp745XwSwPvMGD2XzwSdsaSl6a22rM8KknEnHaEh-uKi9_j6jX4b-e/s1600-h/angelbux.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255527711140436514" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLyXOShduYNCrFmTHKI3whtNEYNnw0FKsi3ubDMlmdSTT2_jX6fq7bRVkg7kTh33WYo5whjGAbCr9uSlmVsWjp745XwSwPvMGD2XzwSdsaSl6a22rM8KknEnHaEh-uKi9_j6jX4b-e/s320/angelbux.jpg" border="0" /></a><br />Innanzitutto sono dei siti internet dove ci si può iscrivere gratuitamente inserendo i propri dati (pochi, in verità). Di questi è essenziale l'indirizzo e-mail, necessario per le comunicazioni con lo staff e per ricevere i pagamenti. Una volta iscritti si è “Membro standard”: ora possiamo andare sulla pagina "Surf Ads" dove sono posizionati dei link di banner pubblicitari detti “Ads” (in un numero variabile da sito a sito, in genere una decina) e cliccarci sopra: partirà un contatore e, dopo 30 secondi, uscirà un segno di spunta. Per ogni banner cliccato si guadagna in media 1 centesimo di dollaro. È possibile ciccare solo un banner alla volta per ottenere l’accredito, che sarà visualizzato sulla pagina “Stats”. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZYiUPw93nhsCvkWyyoroDbaqi0N2phb3UwCUV1MFp_L8dltu-0bF0k6XVFjFZAiybnYdqxNorKLUgPeANZv1TBXmqGYYyIwSuWJdoNrXWVfQj945h52WSrVBq1E3gVwIdJzJbF4x4/s1600-h/angelbux.jpg"></a>Per ricevere il pagamento bisogna raggiungere una determinata somma (“Payout”), in genere di 10 dollari, quindi fare la richiesta. Il pagamento avviene tramite PayPal o, più spesso, AlertPay, che è il suo omologo americano. I tempi di pagamento variano da sito a sito e comunque sono abbastanza lunghi. Si può richiedere un solo pagamento alla volta, quindi non potete fare una nuova richiesta se prima non siete stati pagati. Raggiungere i 10 dollari viaggiando a 10 centesimi al giorno non è facile, ci vogliono circa quattro mesi ed una certa costanza. Però le PTC ci vengono incontro per permetterci di guadagnare di più. Intanto facendo iscrivere persone sotto di voi: inviando ad una amico il vostro personale link (che trovate nella pagina Stats), se questo si iscrive ed inizia a cliccare, voi guadagnerete anche per i suoi click, se il vostro amico clicca su un banner e guadagna 1 centesimo, anche voi guadagnerete automaticamente 1 centesimo. Quindi più amici fate iscrivere sotto di voi, più soldi guadagnerete. Questi amici iscritti prendono il nome di “Referrals”. Si può essere referral una sola volta, quindi il vostro amico farà guadagnare con i suoi click solo voi e nessun altro.<br />Ecco uno schema di guadagno tipico:<br /><em>» Tu clicchi 10 ads al giorno = $0.10<br />» 20 referrals cliccano 10 ads al giorno = $2.00<br />» il tuo guadagno giornaliero = $2.10<br />» il tuo guadagno settimanale = $14.70<br />» il tuo guadagno mensile = $63.00</em><br />Trovare amici disposti ad entrare nel gioco non è cosa semplice, ma anche qui le PTC ci vengono incontro. Come? Permettendoci di acquistare dei referrals. Vi spiego: se qualcuno si iscrive direttamente ad una PTC e quindi non è stato invitato da nessun amico, risulta “libero” e quindi può essere venduto. I suoi click faranno guadagnare, oltre lui, anche colui che lo ha comprato.<br />I referrals vengono venduti in pacchetti che possono essere da 5, 15, 35, 50, 100, 500, con lievi differenze tra una PTC e l’altra.<br />Esempio di guadagno acquistando un pacchetto di referrals da 100:<br /><em>» 100 referrals cliccano 10 ads al giorno = $10.00<br />» Il tuo guadagno giornaliero = $10.00<br />» Il tuo guadagno settimanale= $70.00<br />» Il tuo guadagno mensile= $300.00</em><br />Ma quanto costano questi pacchetti? Alcuni esempi da bux.to:<br /><em>Pacchetto da 15 $16.98<br />Pacchetto da 35 $34.95<br />Pacchetto da 100 $98.00<br />Pacchetto da 500 $459.00</em><br />Non male, vero?<br />Ma non finisce qui.<br />Pagando una determinata somma è possibile diventare “Premium Member” ed ottenere alcuni vantaggi, del tipo<br />- aumento del valore di un singolo click, ad esempio 1,25 centesimi invece di 1 centesimo, sia di quelli fatti da voi che da quelli che riceverete dai referrals;<br />- aumento del numero degli ads, che da circa 10 possono arrivare fino a 20/30;<br />- priorità nei pagamenti rispetto ad un membro standard.<br />Esempio di guadagno come Membro Premium con valore di 1,25 centesimi a click:<br /><em>» Tu clicchi 20 ads al giorno = $0.25<br />» 25 premium referrals cliccano 20 ads al giorno = $6.25<br />» Il tuo guadagno mensile = $195.00<br />» Il tuo guadagno annuale = $2,340.00<br /></em>Su bux.to, ad esempio, diventare membro premium costa $59.00 per un anno. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong><em><br />I primi sospetti<br /></em></strong>Ho iniziato a nutrire i primi sospetti quando ho sentito per la prima volta parlare di PTC che erano “Scam”, cioè o non pagavano o chiudevano i battenti senza aver pagato i propri iscritti. Scam, in gergo tecnico, è un tentativo di truffa che prevede la promessa grossi guadagni in cambio di somme di denaro da anticipare, in genere fatta via e-mail. Alcune PTC alle quali ero iscritto sono sparite dal WEB, mentre altre sono ancora in attività, ma semplicemente non pagano. Altri indizi che mi hanno cominciato a far dubitare:<br />1- PayPal, all’inizio usato prevalentemente dalle PTC per effettuare i pagamenti, ha successivamente rifiutato tutte le partnerships con siti di questo genere, costringendoli a ripiegare su Alertpay, che ha un meccanismo praticamente identico. PayPal è stata la prima a diffidare delle PTC, questo perché ha un programma di protezione degli utenti che prevede un rimborso che va da 230 a 1000 euro ed ha valutato il rischio troppo alto. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOevBQB5nT_8AE6noQ7Pg55o_MR2Ytpy8wnteUXraz1hqPg5IzU35BTpO8RyH6Um9MqZ0rnlC7M-hJALauAp906PeG7Qcp4QGHug8_GoFzJzScRc6xIfUFBX9WSwaI7K_9csAsEyC5/s1600-h/vipbux.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255525392402077442" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOevBQB5nT_8AE6noQ7Pg55o_MR2Ytpy8wnteUXraz1hqPg5IzU35BTpO8RyH6Um9MqZ0rnlC7M-hJALauAp906PeG7Qcp4QGHug8_GoFzJzScRc6xIfUFBX9WSwaI7K_9csAsEyC5/s320/vipbux.gif" border="0" /></a><br />2- Quando ho acquistato dei referrals, mi sono accorto che molti avevano dei nick name assurdi: quale utente andrebbe chiamarsi, ad esempio, “rigzihw4125”? È lampante che i referrals acquistati sono dei “bots”, cioè degli agenti virtuali che simulano il comportamento umano. Lo si è capito perché tutti i referrals acquistati cliccano tutti allo stesso orario, che so, alle 17:15, mentre gli esseri umani ciccano a qualsiasi orario, in real-time. La cosa potrebbe anche essere ininfluente per qualcuno, ma secondo me non lo è, perché questi bots hanno una loro emivita, cioè sono programmati per terminare le loro attività in 2-3 mesi, i loro click saranno sempre meno fin quando non smetteranno di ciccare (i miei su bux.to hanno smesso di ciccare tutti insieme dopo circa 5 mesi e dopo un lento e costante diminuire dei click). Per qualcuno anche questo può risultare indifferente, l’importante è la prospettiva di quintuplicare il capitale iniziale, ma mi chiedo: perché le PTC continuano a sostenere che i referrals che vendono sono delle persone in carne ed ossa? Non sta bene dire le bugie!<br />3- Infine, ma più importante: dove prendono i soldi per pagare gli utenti? Il fatto che abbiano degli sponsor che, a cifre irrisorie, pubblicizzano la loro attività sui banner (quelli che andremo a cliccare), non giustifica assolutamente l’enorme mole di denaro che devono sborsare. Considerando che molti degli ads pubblicizzano il sito stesso, esibendo prove di pagamento come specchietti per le allodole, il tutto è ancor più ingiustificato.<br />Su molti siti di opinione (uno su tutti: ciao.it) si leggono lodi sperticate alle PTC, spesso da parte di gente che non ha mai ricevuto nemmeno un pagamento, con l’unico scopo di catturare dei referrals. Infatti ogni opinione finisce con “vi lascio il mio link per iscrivervi sotto di me” oppure “contattatemi in privato e vi lascerò il link per iscrivermi sotto di me”.<br />Alla luce di questi indizi abbastanza pesanti, quel’è stata la mia conclusione?<br />Che il funzionamento delle PTC non può essere che legato allo “Schema di Ponzi”, un metodo truffaldino sperimentato la prima volta circa un secolo fa negli USA.<br /><br /><strong><em>Lo “Schema di Ponzi” <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vwScbku0UHL_92xglMxCGO5-iEu2SJLPoGjwHL2sCPC5EwPO_nVhKWuOnLB4-SHcpk8BtTc93KG7yzlg-8pbtliyltsbRhIocctWYegSejK77NcCfdtiagFM1bqDGbQ8mwOvvEAO/s1600-h/carlo+ponzi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255524778368448946" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vwScbku0UHL_92xglMxCGO5-iEu2SJLPoGjwHL2sCPC5EwPO_nVhKWuOnLB4-SHcpk8BtTc93KG7yzlg-8pbtliyltsbRhIocctWYegSejK77NcCfdtiagFM1bqDGbQ8mwOvvEAO/s320/carlo+ponzi.jpg" border="0" /></a><br /></em></strong>Carlo Ponzi (Lugo, 3 marzo 1882 – Rio De Janeiro, 18 gennaio 1949), immigrato italiano negli USA, architettò una delle truffe più clamorose della storia americana. Dopo una vita sregolata di quattro anni come “finto-studente” alla Sapienza di Roma, restò senza soldi e decise di imbarcarsi per l’America. Narra la leggenda che sulla nave, per delle scommesse, perse tutti i soldi che aveva con sé, sbarcando con le tasche vuote. Giunto a Boston, si divise tra piccoli lavoretti e piccole truffe, che gli costarono qualche anno di galera. Uscito di prigione, decise di creare un suo business basato sulla compravendita di buoni postali internazionali, che gli avrebbero garantito dei profitti cospicui. Per svolgere questa attività, chiedeva ai risparmiatori di affidargli i loro soldi per quarantacinque giorni, al termine dei quali avrebbe restituito il capitale maggiorato del 50%. Grazie alle sue doti di comunicatore, riuscì a convincere alcuni amici a scommettere sul suo sistema e con i primi introiti li ripagò come promesso. La voce si sparse e decine di migliaia di bostoniani investirono soldi in questo sistema. Nel 1920 Ponzi creò la sua società, la “Securities Exchange Company”. L’affare dei buoni postali era una bolla di sapone, ma Ponzi riuscì comunque a tenere fede ai suoi impegni pagando con i soldi dei nuovi investitori. Venne così a crearsi una piramide nella quale i nuovi investitori pagavano i primi della gerarchia, senza che ci fossero dei veri movimenti di beni o di servizi nella società. In pochi mesi Ponzi passò da nullatenente a milionario (circa 15 milioni di dollari accumulati, una enormità per l’epoca) e la cosa cominciò a destare qualche sospetto. Scoperta la truffa, Ponzi non fece in tempo a fuggire: venne arrestato e scontò 10 anni di prigione. Ma il suo schema diventò famoso ed utilizzato fino ai nostri giorni.<br />Lo “Schema di Ponzi” è un modello economico senza fondamenta, dove, inizialmente, i primi coinvolti verranno pagati con i soldi dei nuovi investitori in modo da creare un’atmosfera di fiducia e spingere altre persone ad aderire al progetto. L’apporto di denaro favorirà solo i primi elementi della piramide e quando questa fiducia verrà a mancare e insieme ad essa anche nuovi investitori e nuovi afflussi di denaro, la piramide crollerà.<br />Questo è quello che accade oggi nelle PTC: la storia dei click sui banner pubblicitari è “la scusa”, il pretesto per giustificare il guadagno, come i buoni postali di Ponzi. I primi payout vengono soddisfatti sia investendo soldi di tasca propria da parte della PTC, sia tramite gli investimenti degli utenti in pacchetti referrals e premium membership. Alla notizia dei primi pagamenti, altri utenti si iscriveranno acquistando pacchetti referrals e diventando membri premium, contribuendo così ad accrescere la piramide e ad alimentarla. Ma presto i nuovi iscritti non saranno più in grado di alimentare tutta la piramide, i pagamenti inizieranno a ritardare sempre di più, fino a quando il sistema crollerà e l’amministratore (detto “Admin”) fuggirà con i soldi. Ogni giorno nascono diverse nuove PTC, dai nomi più fantasiosi, spesso col suffisso “bux”, mentre altrettante ne spariscono. La durata di una PTC dipende dall’investimento iniziale dell’amministratore, ossia quella cifra con la quale verranno pagati i primi investitori per generare il clima di fiducia. Se l’investimento è di 1000 dollari per incassarne 10.000, il sito avrà una vita breve, mentre se l’investimento sarà di 10.000 dollari il sito durerà sicuramente di più ed alla fine, crollata la piramide, l’Admin potrà fuggire con un bel malloppo, anche milionario. Migliaia di persone truffate non vedranno mai i loro soldi. Sui forum si dibatte se questa o quella PTC sia uno “Scam”, una truffa… dibattiti sterili: tutte le PTC sono scam perché tutte fondate su un principio truffaldino, appunto il famigerato “Schema di Ponzi”. Solo pochi fortunati verranno pagati, ma solo per creare quel clima di fiducia necessario ad attirare nuovi investitori.<br /><br /><strong><em>Bux.to</em></strong> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYV0l-rkytWrcwilTup_LB8Npnk29oeeEZD43StdPOB8Ba-0NjCwKje7fddrcilPffwYNgkn1AyWPRgu8glqNbrctRyoYoGxFHoKfHuBQdGgTsslXezlUmJU0OYcqEXLHsiHYs9fSI/s1600-h/bux.to.png"></a><br />È la PTC più celebre e anche tra le più vecchie, ciò non significa che abbia iniziato 10 anni fa, ma solo nella primavera del 2007, dato che la nascita delle PTC è una storia molto recente. È stata la prima alla quale ho aderito (gennaio 2008), sono membro premium ed ho preso pacchetti di referrals, quindi ne posso parlare con cognizione di causa. Il suo motto è “Abbiamo sempre pagato tutti”: quale migliore pubblicità? Possiamo quindi aderire come membri premium ed acquistare referrals in tutta tranquillità? Direi proprio di no.<br />Il suo punto debole sono stati da subito i tempi di pagamento: all’inizio erano 7/10 giorni lavorativi, poi sono diventati 30 e adesso 60. Non so quanti siano i giorni lavorativi in America, il dato di fatto è che la mia prima richiesta di pagamento di 156 dollari risale al 20 marzo 2008 e a tutt’oggi, 10 ottobre 2008, ancora non ho visto un dollaro. Bux.to rassicura i suoi utenti che saranno tutti pagati, gli utenti continuano a fidarsi, ma quanto tempo devo aspettare per poter affermare che bux.to è scam? Non sono sufficienti 6 mesi ed oltre di attesa?<br />Di recente è stata introdotta la “Bux Card”, una carta di debito emessa dalla società americana Payoneer, che potete ricevere a domicilio dietro richiesta. Dopo aver pagato 10 dollari di attivazione, vi permetterà di ricevere i pagamenti direttamente sulla carta (tipo una Postepay) anche se gravata da un canone mensile di 3 dollari. La “Bux Card” è nata con lo scopo di accelerare i pagamenti, accelerazione che, a detta di chi la possiede, non è avvenuta. Inoltre sono mesi e mesi che promettono di adottare un nuovo “script” che permetterà di rendere più rapidi i pagamenti, ma temo sia solo un escamotage per prendere tempo.<br />Pare che Bux.to abbia milioni di utenti, la PTC più importante: appunto per questo il crollo della sua piramide farà più rumore e probabilmente metterà la parola fine alla storia delle PTC. Al momento resiste, anche se sta mostrando la corda, i tempi di pagamento lunghissimi sono i primi segni del suo cedimento. I suoi Admin (senza nome e senza volto) potranno darsela a gambe con un bel po’ di milioni di dollari in tasca…<br /><br /><strong><em>Isabelmarco</em></strong> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-jPCzEKgSJmQ0tx3d11CL6JDkNIeuCbDevojvWrX8bBc9uwGDe8AX72chyBivVg0E_fkZyONZfsqRpXhirWJYRciDXMAAXrfYAv28FW4A-VVZ7Xmk8cqcgqSLC9jfWMlNg70D10A0/s1600-h/isabelmarco.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255526089767070722" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-jPCzEKgSJmQ0tx3d11CL6JDkNIeuCbDevojvWrX8bBc9uwGDe8AX72chyBivVg0E_fkZyONZfsqRpXhirWJYRciDXMAAXrfYAv28FW4A-VVZ7Xmk8cqcgqSLC9jfWMlNg70D10A0/s320/isabelmarco.jpg" border="0" /></a><br />Voglio menzionare questa PTC perché è l’unica che, a tutt’oggi, mi ha pagato. Sono membro premium, ho comprato un pacchetto da 100 referrals e fino ad ora sono stato pagato 4 volte e sempre in modo puntuale. Mi ero iscritto attirato dal loro motto “Noi ci mettiamo la faccia” ed infatti, al “top” delle pagine del sito compare la foto dei due Admin, Isabel e Marco appunto. Caso più unico che raro: conosciamo i nomi degli Admin e pure la loro faccia! Inoltre hanno la fiducia di PayPal, che da poco è tornata ad affiancare Alertpay nei metodi di pagamento. Non mi faccio illusioni, anche Isabelmarco non durerà in eterno, il sistema è lo stesso delle altre PTC, ma almeno qui ho recuperato i soldi investiti e ci ho pure guadagnato qualcosa. La recente decisione di non pagare più i membri standard, ma solo i premium, è un segno di cedimento strutturale in atto. Sicuramente non ci investirò sopra altro denaro, la mia avventura con le PTC finisce qui.<br /><br /><strong><em>Lista di siti scam</em></strong><br />Vi lascio una lista di PTC alle quali sono iscritto e che si sono rivelate scam, non che delle altre ci si possa fidare, intendiamoci, ma queste le ho testate di persona e, nonostante sia palese il loro fare truffaldino, continuano a comparire in rete (ma dove sta la polizia?), quindi statene decisamente alla larga:<br />Bux3<br />World-bux<br />Angelbux<br />Dailyclicks<br />Eurovisits<br />Foxcash </div><div align="justify"><br /><br /><br /><div align="justify">.</div></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-86322296321205821222008-10-06T01:56:00.000-07:002009-01-04T00:46:44.209-08:00INDICE DEI POST<span style="font-size:180%;"><div align="center"><br /><strong>INDICE DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI</strong></span></div><div align="center"><br /><br /><br /><strong><span style="font-size:130%;">MUSICA</span><br /></strong></div><div align="center"><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2009/01/hiroshima-mon-amour-cambio-1995-2001.html"><strong>HIROSHIMA MON AMOUR - Cambio 1995/2001 (2004) </strong></a></div><div align="center"><strong><br /> </div></strong><div align="center"><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/12/krisma-chinese-restaurant-1977.html"><strong>KRISMA - Chinese Restaurant (1977)</strong></a></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/10/police-every-breath-you-take-1986.html"><strong>THE POLICE - Every Breath You Take (1986)</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/06/bauhaus-in-flat-field-1980-cd.html"><strong>BAUHAUS - In The Flat Field (1980, cd remastered)</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/04/john-foxx-garden-1981-remastered.html"><strong>JOHN FOXX - The Garden (1981, remastered) </strong></a></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/04/cure-faith-1981-deluxe-edition-2cd.html"><strong>THE CURE - Faith (1981, Deluxe Edition 2cd) </strong></a></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/03/tubeway-army-replicas-1979.html"><strong>TUBEWAY ARMY - Replicas (1979)</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/03/aus-decline-retrospettiva-1981-84-2003.html"><strong>AUS DECLINE - Retrospettiva 1981-84 (cd, 2003)</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/02/john-foxx-metamatic-1980-remastered.html"><strong>JOHN FOXX - Metamatic (1980, remastered) </strong></a></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/01/cure-seventeen-seconds-1980-deluxe.html"><strong>THE CURE - Seventeen Seconds (1980, Deluxe Edition 2cd) </strong></a></div><div align="center"><br /><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2007/12/ultravox-ultravox-1977.html"><strong>ULTRAVOX! - Ultravox! (1977)</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2007/12/cure-top-1984-deluxe-edition.html"><strong>THE CURE - The Top (1984, Deluxe Edition 2cd)<br /></strong></a></div><div align="center"><strong><br /></strong></div><div align="center"><br /><br /><span style="font-size:130%;"><strong>INTERNET<br /></strong></span></div><div align="center"><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/10/ptc-paid-to-click-la-truffa-nel-nuovo.html"><strong>PTC (Paid To Click): la truffa del nuovo millennio</strong></a></div><div align="center"><span style="font-size:130%;"><br /></span><a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2007/12/myspacecom-tutta-la-musica-qui.html"><strong>myspace.com: tutta la musica è qui!</strong></a><strong> </strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong>.-.</strong></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-12578628122740945532008-10-04T04:58:00.000-07:002008-10-04T05:19:04.428-07:00THE POLICE - Every Breath You Take (1986)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>La carriera dorata dei tre poliziotti</em></span><br />Nel 1977, in piena esplosione punk, c'è un gruppo "finto punk" composto da tre musicisti che cercano in tutti i modi di farsi notare dalla stampa specializzata: ci riusciranno, diventando ben presto delle superstars milionarie, sorprendendo un po' tutti, dagli addetti ai lavori alla stessa casa discografica, che li aveva scritturati senza troppe aspettative. E si, perché i tre "poliziotti", non più giovanissimi, provenivano tutti da esperienze tormentate e frustranti. Sting, vero nome Gordon Matthew Sumner, è un insegnate elementare con la passione per il jazz e la cui principale preoccupazione è quella di sbarcare il lunario. Suona il basso nel gruppo jazz-rock dei Last Exit, che non riesce a farsi notare oltre i piccoli locali <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAL9lc-A6dJEiIq1oNDiawSebtRpRlO1EI1KhQ-H9VyyyXInpE8FoGBgEFv8uXw2qO4GTSXRB68sIT6UlxC1LDLpVCpSwHhRP_Y_MkbQWwUKUChkcPuQ7pA3IZfKOCwwupD_XKXVb/s1600-h/The+Police+1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253267394408637442" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAL9lc-A6dJEiIq1oNDiawSebtRpRlO1EI1KhQ-H9VyyyXInpE8FoGBgEFv8uXw2qO4GTSXRB68sIT6UlxC1LDLpVCpSwHhRP_Y_MkbQWwUKUChkcPuQ7pA3IZfKOCwwupD_XKXVb/s320/The+Police+1.jpg" border="0" /></a>della zona di Newcastle. Stewart Copeland, nato negli USA e figlio di un funzionario della CIA (da qui l’idea del nome The Police, fortunatamente a sostituire l’originale Strontium 90), ha suonato la batteria nei Curved Air, gruppo "prog" che ha operato senza troppo successo nella prima metà degli anni '70 e dove militava l'affascinante Sonja Cristina, che in seguito diventerà sua moglie. Il chitarrista Andy Summers, già sulla quarantina e di dieci anni più anziano dei suoi compagni, ha le referenze migliori avendo suonato con i Soft Machine, con John Lord dei Deep Purple e con Mike Oldfield durante la tournée di "Tubular Bells".<br /><br />È Copeland ad intuire che l'era del "prog" è al tramonto e che il futuro è nella causa punk. Ma il primo singolo dei The Police, "Fall Out", con Henri Padovani alla chitarra, è un mezzo fiasco. Tutto da rifare: fuori Padovani, sicuramente il musicista più punk del gruppo, ed una felice intuizione, cioè unire un reggae dolce ad una forma di rock molto ritmica, esperimento non ancora tentato fino a quel momento. La metamorfosi porta i suoi frutti se il singolo "Roxanne" e il primo album "Outlandos D'Amour" (1979) scalano le classifiche del periodo. Questa trovata, unita alla competenza dei tre musicisti, creano il fenomeno che tutti conosciamo. Il basso nitido e preciso di Sting, le straordinarie ritmiche di Copeland, improntate su un uso originale del charleston, e l'esperienza di Summers, unita ad innovative tecniche chitarristiche ottenute dall'uso del "flanger" e del "delay", sono il marchio di fabbrica del sound The Police. I testi sono della massima semplicità, storie d'amore e piccoli fatti quotidiani, cosa che permetterà loro di sbarcare in America senza troppi problemi. Tocco finale: la decisione di tingersi i capelli biondo platino, creando una certa curiosità attorno alla loro figura, cosa che non guasta mai...<br /><br />L'etichetta discografica A&M non ha neppure il tempo di felicitarsi con i suoi protetti, che vengono subito sommersi da un'altra valanga di soldi: sempre nel 1979 esce il secondo album "Reggatta De Blanc", con dentro una delle melodie più celebri dei "poliziotti", quella "Message In A Bottle", uscita anche come singolo, che diventerà uno dei classici della band. La perfezione degli arrangiamenti e le melodie irresistibili portano di nuovo Sting e soci in testa alle classifiche, nonché a suonare nei luoghi più remoti del pianeta in un lungo, interminabile tour. Sting è oramai un sex-symbol ed iniziano le prime storie di svenimenti ai concerti, ma il loro reggae "sporcato" fa anche storcere il naso ai puristi, con le prime accuse da parte dei musicisti giamaicani di "furto" delle loro tradizioni a scopi commerciali. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2WP9U86oPojyZsccygGn1dvlnL2IrIX5a0cK4oTLZksoN8PJEtPB7l96rBoY8XnL30IKomyLOaXZRT9wUqnfrWQaev63ld64hVUosCW6YyJMYw_asZO8EUHupmK0f4oTStoIG_iLQ/s1600-h/The+Police+2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253267545090538946" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2WP9U86oPojyZsccygGn1dvlnL2IrIX5a0cK4oTLZksoN8PJEtPB7l96rBoY8XnL30IKomyLOaXZRT9wUqnfrWQaev63ld64hVUosCW6YyJMYw_asZO8EUHupmK0f4oTStoIG_iLQ/s320/The+Police+2.jpg" border="0" /></a>Qualcosa viene ad incrinarsi con il terzo album "Zenyatta Mondatta" (1980), stroncato senza pietà dalla critica. Il disco non gira a dispetto della produzione luccicante, i tre musicisti sembrano accontentarsi di riprodurre il solito "clichè". Tuttavia i singoli estratti, "Don't Stand So Close To Me" e "De Do Do Do De Da Da Da" (mai si ricorda titolo più sciocco per una canzone), raggiungono i vertici delle classifiche, dimostrando come i The Police abbiano le idee molto chiare su quali siano i pezzi da piazzare come 45 giri. A seguito delle critiche negative, il gruppo è costretto a studiare soluzioni alternative e nel 1981 esce "Ghost In The Machine", ispirato dagli scritti di Arthur Koestler e che risente del clima new wave dell'epoca. Vengono introdotti i synth e i fiati, il sound si fa più oscuro. Anche qui i tre singoli estratti sono i migliori pezzi dell'album: "Every Little Thing She Does Is Magic", "Spirits In The Material World" e "Invisibile Sun" (il testo tratta il problema della guerra civile nord-irlandese) portano i The Police a riguadagnare alcuni punti a loro favore dopo lo scivolone di "Zenyatta Mondatta", anche se certa critica continua ad avere delle riserve di fronte alla loro irrefrenabile ascesa all'Olimpo delle rock stars. La consacrazione definitiva avviene con il quarto ed ultimo album, "Synchronicity" (1983), contenente il mega-hit "Every Breath You Take", pop-rock strappalacrime, classico dei classici nel suo genere. Ma anche gli altri due singoli estratti, "King Of Pain" e "Wrapped Around Your Finger", sono ben costruiti e ottimamente confezionati. Vengono abbandonati i fiati e i ridondanti tappeti di tastiere di "Ghost In The Machine", privilegiando i suoni acustici, la solita ritmica avvolgente e il chitarrismo effettato di Summers.<br /><br />Con questo disco giungono alla fine della corsa, dovendo assecondare le spinte centrifughe del frontman Sting, proiettato verso la carriera solista. Ma c'è ancora spazio per un album, un classico greatest-hits dal titolo "Every Breath You Take", pubblicato nel 1986 e ristampato nel 1995, contenente tutti i singoli che ho illustrato in questo sunto della loro carriera. Sting, nei suoi lavori in proprio, tornerà al suo amore per il jazz e l'acustico, vivendo prevalentemente di rendita per l'enorme celebrità ottenuta grazie alla sua band. I The Police non hanno mai annunciato ufficialmente il loro scioglimento, si è parlato a suo tempo di una "pausa di riflessione", che è durata quasi 25 anni. Poi, nel 2007, l’annuncio di un inaspettato ritorno sui palchi per un “Reunion Tour” di due anni in giro per il mondo, Italia compresa. Il 7 agosto 2008, nell’ultimo concerto del tour al Madison Square Garden di New York davanti a 20.000 fans, l’annuncio del definitivo scioglimento. Anche da questa operazione un sacco di soldi: <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM9rs50Bf7vg8sVujQfG2y1xJuUBDPM8AK-8ulXvzPEM3rUjwcXIomezeT0kNBSeFu7a0PrmQf5plsc1BW0byM3mZt5rkE3nOPrc3Rg5kF94306rkx4bWJCwASXVIfYMSbTNd1LJzz/s1600-h/police.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253267815100585538" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM9rs50Bf7vg8sVujQfG2y1xJuUBDPM8AK-8ulXvzPEM3rUjwcXIomezeT0kNBSeFu7a0PrmQf5plsc1BW0byM3mZt5rkE3nOPrc3Rg5kF94306rkx4bWJCwASXVIfYMSbTNd1LJzz/s320/police.jpg" border="0" /></a>la band è risultata come la più pagata del 2008. I The Police hanno dimostrato come si possa raggiungere il successo planetario grazie ad una ricetta un po' ruffiana di rock-reggae mai sopra le righe, un cantante dalla bella presenza ed una certa abilità nello sfruttare le potenzialità dei mass-media. I loro albums, escluso forse il primo, non hanno mai retto convincentemente per tutta la loro lunghezza, affiancando a straordinari hit-singles brani di caratura minore e non all'altezza del nome. Resta indiscusso il loro talento di musicisti, tuttavia sono convinto che avrebbero potuto osare di più in fase compositiva e sperimentale, anche se di certo non era quello il loro scopo. Il mio consiglio, se non li avete mai ascoltati, è di prendervi questo "Every Breath You Take": al suo interno troverete il meglio di Sting e compagni e non ne rimarrete delusi. </div><br /><br />Tracklist:<br />1.: Roxanne<br />2.: Can't Stand Losing You<br />3.: Message In A Bottle<br />4.: Walking On The Moon<br />5.: Don't Stand So Close To Me<br />6.: De Do Do Do De Da Da Da<br />7.: Every Little Thing She Does Is Magic<br />8.: Invisible Sun<br />9.: Spirits In The Material World<br />10.: Every Breath You Take<br />11.: King Of Pain<br />12.: Wrapped Around Your Finger<br /><br />The Police:<br />• Sting: voce/basso<br />• Andy Summers: chitarra<br />• Stewart Copeland: batteria<br /><br />Discografia:<br />• Outlandos D'Amour (1979)<br />• Regatta De Blanc (1979)<br />• Zeniatta Mondatta (1980)<br />• Ghost In The Machine (1981)<br />• Synchronicity (1983)<br />• Every Breath You Take: The Singles (1986) <br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/BnejNGprm3I&hl=en&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/BnejNGprm3I&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-36994931221328135522008-06-06T02:55:00.000-07:002008-06-10T08:32:56.837-07:00BAUHAUS - In The Flat Field (1980, cd remastered)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>I vampiri del rock</em></span><br />I Bauhaus rappresentano l'archetipo del gothic rock grazie a quattro albums molto oscuri, ma caratterizzati da una straordinaria vena compositiva. Si formano nel 1979 a Northampton per mano dei fratelli Kevin e David Haskins (quest'ultimo noto con lo pseudonimo di David J) insieme al chitarrista Daniel Ash ed al cantante Peter Murphy, sorta di dracula del rock dalla voce aspra e profonda, vero catalizzatore d'attenzione del gruppo. Ispirati in realtà dal glam anni '70 di Bolan e Bowie, riescono a creare un sound che miscela abilmente il rock decadente dei Velvet Underground e certa psichedelia, fino a sconfinare nell'hard. Inizialmente si danno il nome di "Bauhaus 1919" in onore al celebre movimento artistico/architettonico tedesco dei primi del novecento, accorciandolo successivamente in<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil6x_40ws0DNaNZ-zJnz8k7AQKn1Pd9IV4z4-nyp2ScXj9hbaVyKI4MVLqW2aJvSitGoB6A3JS-AitrAHdP_LxecKMSpoUyfQRWUAodd-vJm3eNOnhXcO4KEy8lXdX_JxqwniuIho0/s1600-h/bauhaus1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208707580066591602" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil6x_40ws0DNaNZ-zJnz8k7AQKn1Pd9IV4z4-nyp2ScXj9hbaVyKI4MVLqW2aJvSitGoB6A3JS-AitrAHdP_LxecKMSpoUyfQRWUAodd-vJm3eNOnhXcO4KEy8lXdX_JxqwniuIho0/s320/bauhaus1.jpg" border="0" /></a> Bauhaus. Esordiscono dal vivo la notte di capodanno del 1979 e nel giro di sei mesi danno alle stampe il singolo "Bela Lugosi's Dead" per la piccola etichetta Small Wonder, già responsabile della pubblicazione di un altro singolo epocale come "Killing An Arab" dei The Cure. Il brano che dà il nome al 45 giri è una lunga e tetra ballata caratterizzata da un ossessivo giro di basso e dai rumorismi sinistri della chitarra. Il testo, una storia di vampiri, farà sì che tre anni dopo David Bowie sceglierà il pezzo come soundtrack per il film "Miriam si sveglia a mezzanotte", da lui stesso interpretato.<br /><br />Scritturati dalla 4AD, sottoetichetta della Beggars Banquet, nel 1980 pubblicano il loro primo album "In The Flat Field", vero e proprio manifesto del post-punk. Il disco è oscuro e violento come pochi album sono stati capaci di essere nella storia del rock: quasi nullo lo spazio per la melodia, ossessive le parti ritmiche dei fratelli Haskins, allucinato o funereo il cantato di Murphy, agghiaccianti le trame di chitarra di Ash. Il disco è una raccolta di danze arcaiche che privilegiano un cabaret dell'orrore alle istanze depressive di The Cure e Joy Division, fornendo un'altra prospettiva all'idea di gotico che si stava affermando nei primi anni '80.<br />"Double Dare" è introdotta da lugubri rintocchi di synth, che lasciano spazio ad un ritmo singhiozzante ed ossessivo dal quale emerge la voce monocorde e devastante di Murphy. "In The Flat Field", la title track, parte con un ritmo supersonico di tom e sfoggia tutta l'effettistica della chitarra di Ash, suoni dall'oltretomba alternati a repentine schitarrate soniche e taglienti. "God In An Alcove" inizia con arpeggi sporchi di chitarra accompagnati da un basso proveniente direttamente dal glam, la ritmica preferisce giocare sui sedicesimi di charleston e il cantato è a metà tra un crooner anni '50 e le sguaiate urla del punk. "Dive" è più vicina alle nuove ambientazioni del post-punk, con contrappunti elettronici e sax agonizzante. "Spy In The Cab" è lenta e ipnotica, con cantato epico e disperato. Il ritmo è per soli tom/pad e gli arpeggi di chitarra si trasformano in rumorismi lancinanti. Figlia dell'esperienza glam è anche "Small Talk Stinks", introdotta da una chitarra metallica e distorta che si scontra con un piano digitale jazz. Orrende voci deformate emergono dall'oltretomba in crescendo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMdt1uVhFOu1Wmx_d7kBPTO5bGuayTMw8BmVlu1DC1m3Evly09PU7fIKLZXro14_I6F0K69iAStoQt4HkuPPXWcGhFPNd8E-FWAL_KfU86eO-Zw4EtrWLJIpBeZB9oD3etWaF48eDX/s1600-h/murphy.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208707774414162498" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMdt1uVhFOu1Wmx_d7kBPTO5bGuayTMw8BmVlu1DC1m3Evly09PU7fIKLZXro14_I6F0K69iAStoQt4HkuPPXWcGhFPNd8E-FWAL_KfU86eO-Zw4EtrWLJIpBeZB9oD3etWaF48eDX/s320/murphy.jpg" border="0" /></a> fino a chiudere la canzone. "St Vitus Dance" parte con un ritmo incalzante, seguito a ruota dalla chitarra e dai rintocchi elettronici del synth. Murphy lancia urla animalesche creando vortici orrorifici di fascinosa intensità. "Stigmata Martyr" è una messa nera con basso ossessivo e chitarra disturbante, capolavoro del gotico e punto di riferimento per tutto il movimento a venire. "Nerves", a chiudere l'album, è una lunga suite di sette minuti con introduzione di pianoforte, infastidita dalle scivolate della chitarra e da barattoli rotolanti sul ciottolato. Il resto è un crescendo disperato a ritmo post-punk con chitarra hard, che cattura l'ascoltatore, lo stordisce e lo trascina nell’abisso.<br /><br />La versione rimasterizzata raccoglie tutto il materiale pubblicato per la 4AD, cioè prima che la band passasse alla casa madre Beggars Banquet. La cura con la quale è stata assemblata la raccolta la si nota già dalla volontà di disporre le canzoni in ordine cronologico e piazzando quindi "Dark Entries", primo singolo per la 4AD antecedente all'album "In The Flat Field", in apertura al cd. Due cover di pregio arricchiscono la compilazione: il singolo "Telegram Sam" dei T-Rex, che rivela tutto l'amore di Murphy e compagni per Bolan, e "Rosegarden Funeral Of Sores" di John Cale, riarrangiata nel classico stile Bauhaus, ossessiva ed ipnotica.Il mio giudizio per questa ristampa non può essere che ottimo e non sono affatto pentito di aver affiancato al logorato vinile questo splendido cd.<br /><br /><br />Tracklist:<br />1.: Dark Entries</div><div align="justify">2.: Double Dare</div><div align="justify">3.: In The Flat Field</div><div align="justify">4.: God In An Alcove</div><div align="justify">5.: Dive</div><div align="justify">6.: Spy In The Cab</div><div align="justify">7.: Small Talk Stinks</div><div align="justify">8.: St Vitus Dance</div><div align="justify">9.: Stigmata Martyr</div><div align="justify">10.: Nerves</div><div align="justify">11.: Telegram Sam</div><div align="justify">12.: Rosegarden Funeral Of Sores</div><div align="justify">13.: Terror Couple Kill Colonel</div><div align="justify">14.: Scopes</div><div align="justify">15.: Untitled</div><div align="justify">16.: God In An Alcove (2)</div><div align="justify">17.: Crowds </div><div align="justify"><br />Bauhaus:</div><div align="justify">Peter Murphy: voce</div><div align="justify">David J: basso</div><div align="justify">Daniel Ash: chitarra/sax</div><div align="justify">Kevin Haskins: batteria</div><div align="justify"><br />Discografia essenziale:</div><div align="justify">In The Flat Field (4AD, 1980)</div><div align="justify">Mask (Beggars Banquet, 1981)</div><div align="justify">Press Eject And Give Me The Tape (Beggars Banquet, live - 1982)</div><div align="justify">The Sky's Gone Out (Beggars Banquet, 1982)</div><div align="justify">Burning From The Inside (Beggars Banquet, 1983)</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">.</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/9JUeAQ_urW4&hl=it"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/9JUeAQ_urW4&hl=it" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-80514690892012918372008-04-09T14:37:00.000-07:002008-04-12T00:09:06.600-07:00JOHN FOXX - The Garden (1981, remastered)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>Il volto umano dell’elettronica</em><br /></span>Quando, sulla scia del suo primo album "<a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/02/john-foxx-metamatic-1980-remastered.html">Metamatic</a>", molti artisti spingeranno sull'elettronica sfornando successi milionari (<a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2008/03/tubeway-army-replicas-1979.html">Gary Numan</a>, Depeche Mode e Human League solo per citarne alcuni), John Foxx stupirà con questo "The Garden". <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw97DPr2XmI7unJoZFiZ9kXZffno_HNhYVUlQiZ0Ho6NW9s_06W-mQp2fZXGbxFssGZtZQ2YB7Jb5a8oGMfzV3meyaqXRAQzNgpB3xnasSaFfD-bUDjcZpn8oXAUxA9EU6QLTt6jFx/s1600-h/JohnFoxx.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5187367221705149010" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw97DPr2XmI7unJoZFiZ9kXZffno_HNhYVUlQiZ0Ho6NW9s_06W-mQp2fZXGbxFssGZtZQ2YB7Jb5a8oGMfzV3meyaqXRAQzNgpB3xnasSaFfD-bUDjcZpn8oXAUxA9EU6QLTt6jFx/s320/JohnFoxx.jpg" border="0" /></a>Il suono gelido e claustrofobico di "Metamatic" lascia il posto ad un sound solenne e maestoso che unisce musica mitteleuropea, cori paleocristiani e techno pop romantico. Tornano le chitarre (Robin Simon, ex compagno d'armi negli Ultravox dell'ultimo album) e gli archi e il pianoforte si sostituiscono ai suoni ruvidi dei synth. Certo, sempre di suoni sintetici si tratta, ma mai dei sintetizzatori avevano suonato in modo così "umano". John Foxx non è più il “dandy” degli <a href="http://warsaw1978.blogspot.com/2007/12/ultravox-ultravox-1977.html">Ultravox!</a> di “Dangerous Rhythm" e nemmeno l’asettico cantore della fredda metropoli di “Burning Car”, ma un uomo sensibile e raffinato che medita sulla bellezza dell’arte, della natura e dei sentimenti.<br /><br />“Systems Of Romance”, "Europe After The Rain" e "Dancing Like A Gun" sono dei capolavori techno pop, ma un pop suonato con il cuore e lontano da mere operazioni di commercio. "The Garden" è una splendida suite di sette minuti, dove "il giardino" prende il sopravvento sulla metropoli di "Metamatic", nella visione di una vegetazione rigogliosa che invade fabbriche abbandonate (la miniaturizzazione della tecnologia fa pensare a Foxx che la natura potrà presto rimpossessarsi degli spazi rubati dall'uomo in oltre un secolo di progresso industriale). Un disco che avrebbe sicuramente meritato di più, ma sappiamo che John Foxx è un musicista che ha lavorato più per la storia della musica che per le logiche del mercato.<br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Come per il precedente "Metamatic", anche questa versione rimasterizzata di "The Garden" del 2003 porta un indiscutibile beneficio alla qualità audio delle canzoni, grazie ad un'accurata opera di restaurazione digitale. Non mancano le bonus tracks, prevalentemente b-sides dei singoli del periodo. In più il misconosciuto singolo "This Jungle", un capolavoro perduto che certamente farà la gioia degli estimatori del nostro eroe.<br /><br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Tracklist:<br />1 Europe After The Rain<br />2 Systems Of Romance<br />3 When I Was A Man And You Were A Woman<br />4 Dancing Like A Gun<br />5 Pater Noster<br />6 Night Suit<br />7 You Were There<br />8 Fusion/Fission<br />9 Walk Away<br />10 The Garden<br />Bonus tracks<br />11.: Long Time<br />12.: This Jungle<br />13.: Swimmer 1<br />14.: Swimmer 2<br />15.: Young Man<br /><br />Formazione:<br />John Foxx - voce, sintetizzatori, rhythm machines<br />Duncan Bridgeman - basso<br />Robin Simon - chitarra<br />Philip Roberts - batteria<br />Gareth Jones - ingegnere del suono<br /><br />Discografia:<br />Metamatic (1980)<br />The Garden (1981)<br />The Golden Section (1983)<br />In Mysterious Ways (1985)<br />Assembly (raccolta, 1992)<br />Shifting City (1995)<br />Cathedral Oceans (1995)<br />Subterranean Omnidelic Exotour (1998)<br />Crash And Burn (2003)<br />Pleasures Of Electricity (2004)<br />From Trash (2006) </div><div align="justify"></div><br /><br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/MEpG3qy9nKk&hl=" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-84184871873633682732008-04-01T02:37:00.000-07:002008-04-09T16:21:03.368-07:00THE CURE - Faith (1981, Deluxe Edition 2cd)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>La grigia cattedrale del gotico<br /></em></span>Quando si pensa agli album "gotici" (o "dark") degli anni '80, vengono in mente principalmente due dischi: Closer dei Joy Division e Faith dei Cure. Nel primo caso, a mio avviso, il fatto è stato del tutto fortuito, cioè i Joy Division erano convinti di fare rock, un rock dalle tinte oscure certamente, ma rock… poi alcune manipolazioni elettroniche del fonico Martin Hannet su due pezzi come "The Eternal" e "Decades" insieme al suicidio di Ian Curtis, hanno creato la leggenda del primo album gotico della storia della new wave. Per Faith si è trattato di un qualcosa di più ragionato, quas<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdOUtE9UsXTnij5MFxXWAewEhq37JaJDmfoIFHRnycKxSWsJ-yPjCLpTchZjfibsnvfY3c_2TutCnhaeXmAJ1WFfY9JX_fTDGJcCFk7_XGT0oL-VVMQYX3DcyfBSaRcCFGZ6aSvDaY/s1600-h/cure+1981.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5184209535969715906" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdOUtE9UsXTnij5MFxXWAewEhq37JaJDmfoIFHRnycKxSWsJ-yPjCLpTchZjfibsnvfY3c_2TutCnhaeXmAJ1WFfY9JX_fTDGJcCFk7_XGT0oL-VVMQYX3DcyfBSaRcCFGZ6aSvDaY/s320/cure+1981.jpg" border="0" /></a>i un accodarsi al carrozzone degli "scuri" che da Closer aveva preso l'abbrivio. Chissà se Robert Smith, nello scrivere queste canzoni, non abbia pensato a Ian Curtis. Oppure: sarà vero che l'atmosfera tetra è stata creata dalla perdita dell'adorata nonna di Smith e dalla morte della madre del batterista Lol Tolhurst, episodi avvenuti a breve distanza l'uno dall'altro a ridosso delle registrazioni dell'album? Non lo sapremo mai. Resta quest'ombra su un disco difficile da decifrare in quanto a sincera espressione del proprio stato interiore. Un disco che, tuttavia, resta un capolavoro del gothic rock.<br /><br />L'atmosfera di Faith è quella cupa e raccolta delle cattedrali: le cadenze della batteria e il suono profondo del basso assumono quel tono pacato ed evocativo di quando, rassegnati all'idea della propria morte, scorrono le immagini della nostra vita e si ricorda l'infanzia. Le tastiere sono chiesastiche, la voce distante e lamentosa. "The Holy Hour", in apertura, è una chiara dichiarazione d'intenti, con i suoi tetri rintocchi di campane. In "Primary" il ritmo aumenta: è il singolo che dovrà promuovere l'album e non poteva essere altrimenti. Il ritmo torna a calare progressivamente: "Other Voices" gioca su un pattern ritmico fatto con i tom e sugli ululati sinistri di Smith, adagiati sul basso cavernoso di Gallup. "All Cats Are Grey" e "The Funeral Party" sono lente e tastieristiche e danno il "mood" all'album, mentre "Doubt", ritmatissima e dal cantato "sputato", paga l'ultimo tributo al punk delle origini. Ma i migliori pezzi del lotto sono gli ultimi: in "The Drowning Man" la morte non è altro che un tornare all'acqua che ci ha generati, nella storia di una ragazza che annega per un banale incidente. La chitarra è ossessiva, accompagnata dai "claps" elettronici della drum machine, mentre la voce di Smith simula cori gregoriani dall'oltretomba. "Faith" chiude il disco e celebra l'irrazionale attaccamento alla vita dell'uomo, la cui "fede" è l'ultimo appiglio. Una lunga suite sostenuta dall'inconfondibile basso, dove Smith recita fino alla disperazione "With nothing left but faith…"<br /><br />La versione rimasterizzata e arricchita di un secondo cd pieno di inediti, mi fa un grosso regalo: quella "Carnage Visors" (colonna sonora del film che accompagnava i Cure durante i concerti e da loro stessi interpretata) che tanto ho cercato in gioventù e non sono mai riuscito a trovare in quanto pubblicata in edizione limitata sul lato B della versione in musicassetta. E' una lunga suite di oltre 25 minuti che gioca con il solito basso cavernoso e la drum machine, con qualche effetto qua e là, in perfetto stile "faithiano". Poi le demo-versions dei brani di Faith e diversi live del massacrante tour del 1981, che portò i nostri fino in Australia e Nuova Zelanda. Da questi riusciamo ad immaginare, come molti cronisti hanno documentato a suo tempo, che i concerti dei Cure sembravano più riti religiosi che vere e proprie esibizioni rock. Ciliegina sulla torta: a chiudere il cd di inediti la splendida "Charlotte Sometimes", singolo del 1981 ed una delle canzoni più affascinanti del repertorio Cure, qui recuperata per la gioia di noi "sfegatati".<br /><br /><br />Tracklist disc 1<br />1.: The Holy Hour</div>2.: Primary<br />3.: Other Voices<br />4.: All Cats Are Grey<br />5.: The Funeral Party<br />6.: Doubt<br />7.: The Drowning Man<br />8.: Faith<br />9.: Carnage Visors<br /><br />Tracklist disc 2<br />1.: Faith (Rhino Studios instrumental demo 1980)<br />2.: Doubt (Rhino Studios instrumental demo 1980)<br />3.: Drowning (group home instrumental demo 1980)<br />4.: The Holy Hour (group home demo 1980)<br />5.: Primary (studio out-take 1980)<br />6.: Going Home Time (Morgan studio out-take 1980)<br />7.: Violin Song (studio out-take 1981)<br />8.: Normal Story (studio out-take 1981)<br />9.: All Cats Are Grey (live 1981)<br />10.: The Funeral Party (live 1981)<br />11.: Other Voices (live 1981)<br />12.: The Drowning Man (live in Australasia 1981)<br />13.: Faith (live at the Sydney Capitol Theatre 1981)<br />14.: Forever (live 1981)<br />15.: Charlotte Sometimes<br /><br />The Cure:<br />Robert Smith - voce, chitarra, tastiere<br />Simon Gallup - basso<br />Lol Tolhurst - batteria<br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/wIvdicEo7II&hl=" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-17461990568637000062008-03-19T15:35:00.000-07:002008-04-09T15:05:20.318-07:00TUBEWAY ARMY - Replicas (1979)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>Gary Numan: destinato al successo</em><br /></span>Il destino è stato magnanimo con Mr. Gary Anthony James Webb, in arte Gary Numan. Reduce da un primo album, "Tubeway Army", carino ma che non ha suscitato particolare scalpore tra i giovani seguaci del neonato movimento post-punk, Numan tenta questo asso nella manica dal titolo "Replicas". Il destino vuole che il primo singolo estratto, "Down In The Park", il preferito dell'artista e sul quale aveva riposto tutte le sue speranze di successo, si riveli un "flop" clamoroso. Che fare? Ecco un singolo di riserva, "Are 'Friends' Electric?", che, inaspettatamente, si rivela un hit straordinario, raggiungendo il primo posto delle classifiche inglesi e aprendo a Numan le porte del successo da tanto tempo rincorso... quando si dice "il destino".<br />L'album, pubblicato a nome Tubeway Army nel 1979 dalla Beggars Banquet, mette a frutto gli insegnamenti degli Ultravox di John Foxx e di certo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBHbjkT6O54dg0JYWHwRLG6wNpyuNxXS4YMegqpepZ4Vt51DX1Tqnw0D6EAy9PvKW38athy_1HmPjRhBHar1zPl8bIM3qiKbXgE_UK7vhrJvXnIR9HKxFjsC53ULeEPSbcXP-bK3SU/s1600-h/garynuman1979.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5179591239240705714" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBHbjkT6O54dg0JYWHwRLG6wNpyuNxXS4YMegqpepZ4Vt51DX1Tqnw0D6EAy9PvKW38athy_1HmPjRhBHar1zPl8bIM3qiKbXgE_UK7vhrJvXnIR9HKxFjsC53ULeEPSbcXP-bK3SU/s320/garynuman1979.jpg" border="0" /></a> "kraut rock" tedesco, Kraftwerk in testa. Chitarra, basso e batteria sono sovrastati da potenti suoni di sintetizzatore, che danno il mood a tutto il lavoro e raccontano la figura del "numanoide", l'uomo del futuro, che vive in un mondo schiavo delle macchine dove non c'è spazio per sentimenti ed emozioni. Numan scopre di avere tra le mani il tocco di "Re Mida": le sue dita si appoggiano morbidamente sui tasti del synth creando suoni nuovi ed elitari, che affascinano un'utenza abituata sino ad allora solo al fragore del punk. Accompagnato dal fedele bassista Paul Gardiner e dallo zio Jess Lidyard alla batteria, Numan inizia la sua lunga saga di uomo del futuro.<br /><br />Il sintetizzatore è il primo suono che si sente nell'album, e non a caso: "Me! I Disconnect From You", brano d'apertura, è un inno alla disumanizzazione, nello scenario gelido della città del domani. "Are 'Friends' Electric?" è dominato da un poderoso synth che raddoppia il basso insieme ad una voce asettica e un riff tastieristico che lo porta al n° 1 delle charts. L'amico, nel futuro di Numan, è un robot, i nostri sentimenti sono proiettati su delle macchine e gli "amici" funzionano quindi ad elettricità. "Praying To The Aliens" è un'invocazione agli abitanti di mondi lontani, il sound è asciutto e una tastiera fantascientifica di sottofondo accompagna tutto il pezzo. "Down In The Park", la preferita di Numan, ha un incedere lento e minaccioso: giù nel parco, l'amico "elettrico" di nome "Five" dichiara la fedeltà dei robot all'essere umano: "we are not lovers, we are not romantics, we are here to serve you". In "You Are In My Vision" le chitarre trovano per l'ultima volta uno spazio importante, ultimi residui di rock nell'universo sintetico di Numan (lo strumento addirittura sparirà nel successivo album "The Pleasure Principle"). Due strumentali chiudono il disco: "When The Machines Rock" e "I Nearly Married A Human" puntano tutto sull'esaltazione dei nuovi suoni elettronici e sulla loro sensazione.<br /><br />Il primo atto di Numan, avuto il successo in tasca, è sciogliere i Tubeway Army ed intraprendere la carriera solistica. Parte con show sofisticati, concerti-evento fatti di giochi di luce e tastiere in primo piano e impone il suo look di algido androide. Più volte tornerà in classifica ("Cars" il brano più celebre), ma il suo limite sarà di riproporre sempre lo stesso clichè e il solito sound, che invecchierà velocemente e causerà un lento ed inesorabile declino della sua popolarità. Tuttavia, dopo un lungo periodo di mediocri produzioni discografiche, saprà rinnovarsi e tornare a far parlare di sè sul finire degli anni '90, abbracciando la causa dark-industrial e avviando importanti collaborazioni (con Fear Factory, ad esempio).<br /><br />La ristampa di Replicas, rimasterizzata ed arricchita di inediti, offre un'ottima occasione per riscoprire (o conoscere) questo disco che, nel bene o nel male, ha fatto la storia del synth-pop anni '80. Oltre ai brani già noti, sono stati aggiunti anche i lati B dei singoli del periodo 1979, tra i quali si distinguono "We Have A Technical" e "We Are So Fragile", in perfetto stile Numan, ma dalle melodie irresistibili. C'è anche una versione N. 2 di "I Nearly Married A Human ", se vogliamo più interessante dell'originale.<br /><br />Tracklist:<br />1.: Me! I Disconnect From You<br />2.: Are 'Friends' Electric?<br />3.: Machman<br />4.: Praying To The Aliens<br />5.: Down In The Park<br />6.: You Are In My Vision<br />7.: Replicas<br />8.: It Must Have Been Years<br />9.: When The Machines Rock<br />10.: I Nearly Married A Human<br />bonus tracks:<br />11.: Crazies<br />12.: Only A Downstat<br />13.: We Have A Technical<br />14.: We Are So Fragile<br />15.: I Nearly Married A Human 2<br /><br />Tubeway Army:<br />Gary Numan: voce, chitarra, tastiere<br />Paul Gardiner: basso<br />Jess Lidyard: batteria<br /><br />discografia:<br />Tubeway Army (Beggars Banquet, 1978)<br />Replicas (Beggars Banquet, 1979)<br /><br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/Uu6MDdxBork&hl=" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed></div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-51557239393720908512008-03-11T07:18:00.000-07:002008-04-09T16:32:12.860-07:00AUS DECLINE - Retrospettiva 1981-84 (cd, 2003)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>La gemma nascosta della new wave italiana<br /></em></span>Gli Aus Decline, nati a Pavia nel 1981, fanno parte di quell'ondata di nuovo rock che ha investito l'Italia nei primi anni '80, figlia del post-punk anglosassone di gruppi come Joy Division e The Cure. I maggiori esponenti del genere nel nostro Paese sono stati i Diaframma ed i Litfiba prima della svolta rock. Ma, proprio mentre i due gruppi fiorentini giungevano all'esordio su vinile, gli Aus Decline si scioglievano (1984) facendo perdere ogni loro traccia. Venti anni dopo decidono di tornare in pista pubblicando "Retrospettiva 1981-84", antologia su cd con al suo interno tutti i brani prodotti nella loro breve carriera. Cosa li ha spinti a questo inaspettato ritorno? Forse la nostalgia? Forse la consapevolezza di aver attraversato da protagonisti una fase importante del rock italiano? Poco importa. L'importante è avere tra le mani questo prezioso documento storico, nel quale si respira intatta l'atmosfera di quel momento particolare della nostra cultura attraverso i suoni oscuri del post-punk.<br /><br />"Fluxion" apre le danze con un ritmo incalzante e un basso sintetico, memore dei Joy Division di "Closer", mentre la chitarra tocca suoni armonici cristallini. "Fear Of Sin" inizia con una batteria tenebrosa mentre il basso plettrato domina gli intermezzi tra un cantato e l'altro. "Five Years Life", con il suo riff di chitarra e le tastiere che gettano un tappeto per l'inferno, anticipa clamorosamente alcune atmosfere dei Systers Of Mercy. Il cantato è monocorde e poco incline agli sbalzi di tensione. "Goin' On Jot" è un post-punk in perfetto stile Bauhaus, ma dove non si rinuncia al suono<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBm8l8qIrNqmcspFQ50r9CDVFCZyoXDd0Ff3gnsVGt1VpMjX3jfDpCeJZ-R1XmSTOJVCydKnTGLTOZvtFaLT2NTSFKtPk0wjRj2au9hbPzk1DVFs3e71bmngX1-jq-WW4vlaKkGrmD/s1600-h/Aus+Decline.bmp"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5176489681546158162" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBm8l8qIrNqmcspFQ50r9CDVFCZyoXDd0Ff3gnsVGt1VpMjX3jfDpCeJZ-R1XmSTOJVCydKnTGLTOZvtFaLT2NTSFKtPk0wjRj2au9hbPzk1DVFs3e71bmngX1-jq-WW4vlaKkGrmD/s320/Aus+Decline.bmp" border="0" /></a> cristallino della chitarra. Contrappunti elettronici arricchiscono una ritmica potente ed incalzante. "Earth Isn't Room Enough", uno degli episodi più significativi del cd, inizia con un pattern di drum machine al quale si sovrappone la batteria acustica, in un incastro efficace che dimostra tutta la perizia dello strumentista. Il riff di chitarra e la voce evocativa creano un vortice emotivo di rara intensità che rimanda a "Faith" dei The Cure. "Body Hit" è il brano più dinamico, con le sue atmosfere "ultravoxiane" ed un cantato distaccato che ricorda le prime cose dei "Modern English". Figlia del suono Bauhaus anche l'ultima track di studio "To Lead The Van", ma attraversata dagli umori mittleuropei del rock tedesco. A completare la raccolta alcuni brani tratti dai plauditi concerti del periodo, che dimostrano come essi riuscissero a ricreare le loro intense atmosfere anche fuori da uno studio d'incisione, grazie a notevoli capacità tecniche.<br /><br />A mio avviso gli Aus Decline sono stati penalizzati da due fattori: dalla loro scelta di cantare in inglese proprio nel momento storico in cui esplodeva in Italia il "rock italiano cantato in italiano" dei Litfiba, particolarità che avrebbe permesso loro di essere notati maggiormente da utenti ed addetti ai lavori, ed in secondo luogo dalla mancanza di una solida struttura manageriale alle spalle, come ad esempio l'IRA, mitica etichetta discografica fiorentina, responsabile delle migliori uscite su vinile dell'epoca. Concludo con il dire che questo album in cd è stato stampato in edizione limitata ed è quindi di difficile reperibilità. Io l'ho trovato, fortunatamente a buon prezzo, su internet.<br /><br />Tracklist:<br />1- Fluxion<br />2- Fear Of Sin<br />3- Five Years Life<br />4- Goin' On Jot<br />5- Earth Isn't Room Enough<br />6- Body Hit<br />7- To Lead The Van<br />8- She Gave Me Algedy (live)<br />9- Auburn (live)<br />10- Hanfull Of Beauty (live)<br />11- Fear Of Sin Live (live)<br />12- City House (live)<br />7- She Gave Me Algedy (studio version)<br /><br />Aus Decline:<br />Marco Casasco: tastiere e voce<br />Riccardo De Angelis: basso<br />Luca Collivasone: chitarra<br />Giorgio Rimini: batteria<br /><br />Discografia:<br />1982 "Radio X" demotape<br />1983 First Relation (LP) - gli Aus Decline partecipano con il brano "Five Years Life"<br />2003 Retrospettiva 1981-1984 (CD) </div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-21389932909136315902008-02-27T05:59:00.000-08:002008-04-09T16:34:06.425-07:00JOHN FOXX - Metamatic (1980, remastered)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>La metropoli sintetica di John Foxx</em></span><br />"Metamatic" è il primo album solista di John Foxx o, se vogliamo, il quarto album degli Ultravox! Infatti l'ex-vocalist della new wave band inglese, nel 1979 fece le valige portando con se tutte le splendide intuizioni che avevano reso grandi albums come "Ultravox!", "Ah! Ah! Ah!" e soprattutto il seminale "Systems Of Romance", disco che getterà le basi a tutto il techno-pop a venire. Già negli ultimi concerti degli Ultravox si potevano ascoltare acerbe interpretazioni di "He's a liquid" e "Touch and go", che finiranno poi su "Metamatic". Il mistero del suo abbandono, con la band al culmine del successo, resta vivo ancora oggi, anche se, da una intervista rilasciata negli anni successivi a quell'episodio, egli dichiarò: "Gli Ultravox credevano di essere diventati delle rockstar". Ecco… forse proprio il successo la causa del divorzio, per un uomo geniale quanto schivo e poco incline a far parte di un mondo pieno di luci e lustrini come quello della musica da classifica. Con lui lascia la band anche il chitarrista Robin Simon, che ritroverà poi per le registrazioni del suo secondo album "The Garden".<br /><br />In "Metamatic", pubblicato nei primi mesi del 1980, viene esasperata la ricerca elettronica che aveva contraddistinto l'ultima fase ultravoxiana, generando gelide sinfonie al sintetizzatore scandite dal battito metronomico della drum machine. Foxx si aggira in metropoli ultramoderne, fredde e frenetiche, e annota sul suo taccuino le sue impressioni su questa nuova civiltà. "Plaza", con il suo ritmo sincopato e metallico, da' il "LA" al disco. "He's a liquid", lenta e ammaliante, sembra anticipare la "cold wave" e getta i semi del gothic, movimento che caratterizzerà tutta la musica degli '80. "Underpass", uscito anche come singolo, con il suo riff di sintetizzatore è una delle melodie più celebri di Foxx e della intera new wave anni '80, mentre "No-one driving" e "A new kind of man" mettono in musica le angosce dell'uomo moderno con<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxF4XOpz6D5w83aa9TxD0Txqjkkpm-wCqLX1gt0KU8Rf0vY20wflHLBvdFMuhoHqjPBC-75os3L_Dd2wbDSzXkOsg-i8eGqdKP7o3_iZ6e6Abq7uiAYJ72IgjTil4ocvWG5CIgOAfd/s1600-h/metamatic.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5171661334865974274" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxF4XOpz6D5w83aa9TxD0Txqjkkpm-wCqLX1gt0KU8Rf0vY20wflHLBvdFMuhoHqjPBC-75os3L_Dd2wbDSzXkOsg-i8eGqdKP7o3_iZ6e6Abq7uiAYJ72IgjTil4ocvWG5CIgOAfd/s320/metamatic.jpg" border="0" /></a> intrecci di sintetizzatore ed originali ritmiche elettroniche. La versione rimasterizzata nel 2003, oltre che aver ripulito il suono e alzato i livelli di volume, offre una serie di bonus tracks non presenti nella versione originale. Si tratta di brani pubblicati come singoli ("This city", "Burning car" e "Miles away") e relative b-sides. Menzione doverosa per queste ultime, dove Foxx esprime il suo lato più sperimentale, con uno studio più approfondito del suono sintetico e della ritmica, trascurando in alcuni casi il formato canzone. "Film One" e "20th Century" sono strumentali dove è la ritmica elettronica a fare da padrona, mentre "Glimmer" è una sinfonia lenta ed avvolgente di soli sintetizzatori. A confermare, se ancora ce ne fosse bisogno, il genio di Foxx.<br /><br />John Foxx sarà il primo e il più grande interprete di un nuovo modo di fare musica, figlia del "kraut rock" tedesco e del rock decadente dei '70, plasmati ed adattati alle nuove tecnologie ed alla realtà delle grandi metropoli. Quando una schiera di epigoni si incamminerà per il sentiero tracciato da questo album, traendone insospettati benefici, lui sarà già da un'altra parte. Dopo il capolavoro "The Garden" (1981), ancora due albums pregevoli, poi il ritiro dalle scene. Un silenzio che si protrarrà per dieci anni, fino ad un inaspettato quanto gradito ritorno nel 2005 con l'album "Shifting City".<br /></div><br /><br />Tracklist:<br />01. Plaza<br />02. He's a Liquid<br />03. Underpass<br />04. Metal Beat<br />05. No-One Driving<br />06. A New Kind of Man<br />07. Blurred Girl<br />08. 030<br />09. Tidal Wave<br />10. Touch and Go<br />Additional Tracks<br />11. Film One<br />12. Glimmer<br />13. Mr No<br />14. This City<br />15. 20th Century<br />16. Burning Car<br />17. Miles Away<br /><br />Formazione:<br />John Foxx - voce, sintetizzatori, rhythm machines<br />John Wesley Barker - sintetizzatori<br />Jake Durant - basso<br />Gareth Jones - ingegnere del suono<br /><br />Discografia:<br />Metamatic (1980)<br />The Garden (1981)<br />The Golden Section (1983)<br />In Mysterious Ways (1985)<br />Assembly (raccolta, 1992)<br />Shifting City (1995)<br />Cathedral Oceans (1995)<br />Subterranean Omnidelic Exotour (1998)<br />Crash And Burn (2003)<br />Pleasures Of Electricity (2004)<br />From Trash (2006)<br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/-uKaBuYqfZg" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-47282634321175312992008-01-02T14:15:00.000-08:002008-04-09T16:30:59.499-07:00THE CURE - Seventeen Seconds (1980, Deluxe Edition 2cd)<div align="justify"><em><span style="font-size:130%;">I 17 secondi che possono cambiare un'esistenza</span><br /></em>Della triade gotica dei Cure, "Seventeen Seconds" è sicuramente il mio album preferito, a dispetto della sua fragilità in confronto al monumento dark "Faith" e all'estremista "Pornography". Meno acerbo dell'esordio "Three Imaginary Boys", questo disco mantiene tuttavia intatto quell'approccio disinteressato verso il mondo della discografia che è caratteristica dei gruppi alle loro prime esperienze e che quasi sempre realizzano in questa fase i loro migliori lavori. I Cure del 1980 sono concentrati sui loro strumenti e non su altro, non sul look: li possiamo "ammirare" nei video dell'epoca vestiti con abiti da pochi soldi e con i capelli tagliati male, ma veramente male (nulla a che fare con la famosa criniera leonina che qualche anno dopo renderà celebre il leader Robert Smith). Non c'è più il bassista Michael Dempsey, sostituito da Simon Gallup, che proprio in questo disco esordirà con un suono e una tecnica che influenzerà tutta le new wave del decennio (basti pensare al giro strafamoso di "A Forest"). Entrano anche le tastiere nel sound "curesque", grazie a Mathieu Hartley, che però ha precisi ordini da parte di Smith: non suonare mai più di una nota alla volta. </div><br /><div align="justify"></div><div align="justify">Il suono di questo album è rarefatto, la batteria metronomica, il basso dominante, la chitarra liquida grazie all'effetto "flanger". Ci sono le lande brumose della campagna inglese, le notti gelide, le foreste della mente dove si nasconde la "donna-Cure": è lei che aleggia con la sua presenza in tutte le canzoni del disco. Dopo l'intro stumentale di "A Reflection", ecco "Play For Today" con il suo ritmo sostenuto, il basso incalzante e la voce distaccata di Smith. Ma è solo una parentesi di 3 minuti: seguono le atmosfere rarefatte di "Se<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKmi3-VagISBxm3wykqamv5yNwvPUNTuzO_mPe5uKQPvgHyIMf2JjS3BoYIXRsMLwyvN5Xaq2rXtNtos5od7rwlgSdeQiMixVKhXoQCSGCr1taPV5WGgIASTdciCmcUgH_qO4p1xo7/s1600-h/the+cure+1980.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5151010613759260018" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKmi3-VagISBxm3wykqamv5yNwvPUNTuzO_mPe5uKQPvgHyIMf2JjS3BoYIXRsMLwyvN5Xaq2rXtNtos5od7rwlgSdeQiMixVKhXoQCSGCr1taPV5WGgIASTdciCmcUgH_qO4p1xo7/s320/the+cure+1980.jpg" border="0" /></a>crets", "In Your House" e "Three" dove il cantato è solo una eco lontana tra i battiti metallici della drum machine. "The Final Sound" è un breve bozzetto horror e sembra quasi un intro ad uno dei pezzi più famosi della discografia Cure: "A Forest". "M" potrebbe essere quasi romantica se non fosse sopraffatta dall'immensa tristezza delle sue liriche. "At Night" è dominata da un basso distorto e da un riff tastieristico glaciale, mentre la chiusura è delegata al brano che da' il titolo al disco: "Seventeen Seconds", la batteria ad imitare il ticchettio di un orologio, "tutto è quieto adesso" canta Smith, riferendosi ai 17 secondi che possono cambiare un'esistenza. </div><br /><div align="justify"><br />Ho accolto con estremo piacere la notizia che la Fiction ha deciso di ristampare questo album, rimasterizzato ed arrichito di un secondo cd stracolmo di inediti. C'è il singolo "I'm A Cult Hero", un curioso scherzo di Smith e soci insieme all'amico postino Frank Bell... uno scherzo che però ha portato i nostri ai primi posti della classifica indie canadese. Poi ci sono delle demo-versions e molti brani live, frutto dell'intenso tour che seguì l'uscita di "Seventeen Seconds". Alcuni di essi erano sulla cassetta "Curiosity", oramai introvabile. Insomma, una chicca per gli amanti dei Cure, che, come me, dopo essersi comperati l'album in vinile a suo tempo, convertitisi al cd qualche anno dopo, hanno ricomprato questo disco, nella nuova veste di doppio cd rimasterizzato e pieno di bonus, senza troppi rimpianti.</div><br /><div align="justify"></div><p><br />Tracklist disco 1<br />1.: Reflection<br />2.: Play For Today<br />3.: Secrets<br />4.: In Your House<br />5.: Three<br />6.: Final Sound<br />7.: Forest<br />8.: M<br />9.: At Night<br />10.: Seventeen Seconds<br /><br />Tracklist disco 2<br />1.: I'm A Cult Hero - Cult Hero<br />2.: I Dig You - Cult Hero<br />3.: Another Journey By Train (group home instrumental demo 1980)<br />4.: Secrets (group home instrumental demo 1980)<br />5.: Seventeen Seconds (live in Amsterdam 1980)<br />6.: In Your House (live in Amsterdam 1980)<br />7.: Three (alternative studio mix 1980)<br />8.: I Dig You (live at The Marquee 1980) - Cult Hero<br />9.: I'm A Cult Hero (live at The Marquee 1980) - Cult Hero<br />10.: M (live in Arnhem 1980)<br />11.: Final Sound (live in France 1980)<br />12.: Reflection (live in France 1980)<br />13.: Plan For Today (live in France 1980)<br />14.: At Night (live in France 1980)<br />15.: Forest (live in France 1980)<br /><br />formazione:<br />Robert Smith: voce/chitarra<br />Simon Gallup: basso<br />Lol Tolhurst: batteria<br />Matthieu Hartley: tastiere<br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/hmbOLTWggXI" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed> </p>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-59977173528385664132007-12-24T05:50:00.000-08:002008-04-09T16:30:10.018-07:00ULTRAVOX! - Ultravox! (1977)<div align="justify"><span style="font-size:130%;"><em>Il primo capitolo di una storia gloriosa<br /></em></span>All'esplodere del punk, Dennis Leigh è un giovane intellettuale della musica che giunge a Londra con le idee ben chiare, tanto da rifiutare l'invito ad entrare nei nascenti Clash. Egli vuole trasformare il rock secondo precise intenzioni estetiche e sfruttando i princìpi della Gestald. Cambiato il nome in John Foxx, si unisce al chitarrista Steve Shears e recluta il batterista Warren Cann insieme al bassista Chris Cross grazie ad un annuncio sul Melody Maker. A nome Tiger Lily i quattro pubblicano un singolo dal titolo "Ain't Misbehavin' ", che non suscita particolare interesse. La svolta avverrà con l'ingresso del tastierista Billy Currie (che deciderà il sound del gruppo con i suoi sintetizzatori) e con il cambiamento del nome in Ultravox!. John Foxx vuole creare i Velvet Underground del punk pur nutrendo ambizioni di dandismo, memore dell'insegnamento di Bowie e dei Roxy Music che già avevano tentato l'esperimento di accoppiare chitarre elettriche e sintetizzatore. Ed è appunto un ex-Roxy Music ad essere chiamato al banco di regia del primo album, quel Brian Eno che non esiterà a modernizzare il loro sound come già aveva fatto con i primi due lavori della sua vecchia band.<br /><br />"Ultravox!" viene pubblicato nel 1977 dalla Island e suscita subito scalpore per la sua modernità e la sua originalità. Le ritmiche punk, il rock epico, la sperimentazione, l'uso di strumenti atipici per il genere (violino, armonica) ne fanno un caleidoscopio musicale e uno dei primi album a poter essere definito new wave. "Saturday Night In The City Of The Dead"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvttrg3btFuoozHz47gjjlFFVvrRzFUJu0p1RBz3fQSYkVRbSvNmUcwXkS3u8FmGdnkwpEoB-ChAnBvipTKfZoS2H0D-cKYpSEeWoZCMZHzpq9Y2GlbbunaN8GEgq7k1vWhT71M9PX/s1600-h/ultravox!.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5148761004880346770" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 230px; CURSOR: hand; HEIGHT: 231px" height="262" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvttrg3btFuoozHz47gjjlFFVvrRzFUJu0p1RBz3fQSYkVRbSvNmUcwXkS3u8FmGdnkwpEoB-ChAnBvipTKfZoS2H0D-cKYpSEeWoZCMZHzpq9Y2GlbbunaN8GEgq7k1vWhT71M9PX/s320/ultravox!.jpg" width="264" border="0" /></a> introduce il tema di un futuro meccanizzato e terrorizzante che annienta l'individuo, su ritmo punk e cantato "sputato". "I Want To Be A Machine", uno dei migliori episodi del disco, è una ballata gelida e psicotica con chitarra acustica e crescendo di violino, che riprende le tematiche futuriste che un giorno segneranno la carriera solista del vocalist. Ma le tentazioni romantiche dell'algido dandy Foxx emergono nella melodiosa "Slip Away" e in "Dangerous Rhythm", il singolo estratto dal disco, con il suo ritmo reggae e cantato strappalacrime. "The Wild The Beautiful And The Damned" è una danza epica dominata dal violino di Currie che ricorda i Jefferson Airplane, mentre "Wide Boys" è caratterizzata da una voce filtrata al vocooder su chitarre punk e ritmo tribale. Ma è l'episodio conclusivo, la splendida "My Sex", a segnare l'apice dell'album: un balletto asettico sul sesso androide costruito su suoni di tastiera e pianoforte.<br /><br />"Ultravox!", pur segnando la storia della musica rock, non raccoglie i frutti sperati in quanto a riscontro commerciale e la delusione di John Foxx aprirà la strada della svolta punk-elettronica del secondo album "Ah! Ah! Ah!".<br /><br /><br />Tracklist<br />1.: Saturday Night In The City Of The Dead<br />2.: Life At Rainbow's End (For All The Tax Exiles On Main Street)<br />3.: Slip Away<br />4.: I Want To Be A Machine<br />5.: Wide Boys<br />6.: Dangerous Rhythm<br />7.: Lonely Hunter<br />8.: The Wild The Beautiful And The Damned<br />9.: My Sex</div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-9367629142690143362007-12-18T06:22:00.000-08:002007-12-27T08:25:05.619-08:00myspace.com: tutta la musica è qui!<div align="justify">MySpace è una comunità virtuale creata nel 1998 da Tom Anderson e Chris DeWolfe, due studenti di Santa Monica, California, ed è diventato in poco tempo uno dei siti più popolari al mondo. Agli utenti vengono forniti gratuitamente blog, profili personali, foto, video e soprattutto musica. Essendo il sito frequentato prevalentemente da giovanissimi, non poteva essere che la musica l'aspetto dominante, oltre che ai classici scambi di amicizia ed informazioni varie. Iscriversi è semplicissimo: si va alla pagina www.myspace.com, si cicca su 'iscriviti', si inseriscono i propri dati, si specifica se si è semplici utenti o una band musicale, si sceglie un nick name ed una password, ed il gioco è fatto.<br /><br />La pagina utente è piuttosto semplice: potete inserire una vostra foto, mostrare i vostri dati, parlare di voi in una più o meno breve descrizione, inserire una canzone del vostro artista preferito (che partirà automaticamente all'apertura della pagina), ordinare una lista delle pagine MySpace preferite. Tramite un piccolo box "Contatto", potete richiedere l'amicizia di un altro utente, inviare messaggi, aggiungere contatti ai preferiti, bloccare utenti indesiderati. Il bello di MySpace è che potete accettare o rifiutare proposte di amicizia, in modo da dialogare solo con le persone che desiderate, senza fastidiosi interventi esterni. È possibile anche creare un blog "privato", non visibile agli altri utenti, che potrà essere visualizzato solo dagli amici.A volte si vedono delle pagine molto ricche di sfondi, immagini, gif animati, video, player che permettono di ascoltare lunghe liste di canzoni preferite: ebbene si, tutto questo è possibile, ma per farlo è necessario avere delle conoscenze di linguaggio html, sicuramente non alla portata di tutti. È possibile utilizzare degli appositi 'editor' per creare tutte queste personalizzazioni (facilmente reperibili scrivendo su un qualsiasi motore di ricerca "myspace editor") e, con buona dose di pazienza, si possono creare layout veramente carini. L'importante è non esagerare: a volte si incontrano pagine poco leggibili a causa di sfondi improbabili o difficilmente visualizzabili per il peso delle immagini inserite. Insomma, un po' di buon gusto non fa mai male!<br /><br />Tutto quanto detto è applicabile anche alle pagine dei gruppi musicali, ma qui c'è in più la possibilità di inserire quattro brani del proprio repertorio, riprodotti tramite uno "standalone player" situato al top della pagina. Questi quattro brani promuovono la musica del gruppo e fanno sì che si possa essere ascoltati e giudicati da una platea vastissima di utenti. Il "Su di me" diventa quindi la biografia, spesso vengono inseriti "slide show" che mostrano in sequenza le fotografie della band, così come possono essere inseriti videoclips di canzoni o spezzoni di concerti. All'inizio MySpace è stato un veicolo pubblicitario di gruppi emergenti desiderosi di far conoscere il proprio sound: grazie a questo sito artisti come gli "Arctic Monkeys" o "Cansei De Ser Sexy" sono diventati celebri in tutto il mondo prima ancora di aver pubblicato un disco. In seguito, visto il successo clamoroso di MySpace, anche i gruppi famosi si sono buttati nella mischia, per ottenere maggiore visibilità e anche un contatto diretto con i propri fans. Oggi non c'è praticamente artista che non abbia qui la sua pagina (e chi non ce l'ha ancora, ci starà pensando sicuramente). È straordinario, da questo punto di vista, vedere piccole band ancora alle prese con le prime prove in garage, proporre i propri brani demo accanto alle mega-produzioni dell'idolo del momento.<br /><br />In conclusione: quattro canzoni sono più che sufficienti per avere un'idea della musica che suona un gruppo. Io navigo spesso attraverso MySpace in cerca di nuovi ascolti, arricchisco la mia cultura musicale e spesso scovo realtà molto interessanti delle quali approfondisco poi la conoscenza acquistando cd o dvd.</div>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3302855767393369773.post-49506931529365492152007-12-14T05:31:00.000-08:002008-04-09T16:27:20.479-07:00THE CURE - The Top (1984, Deluxe Edition 2cd)<div align="justify"><em><span style="font-size:130%;">Orsi polari, ragazze uccello e maiali allo specchio</span><br /></em>Ho un debito nei confronti di questo disco dei Cure: sono 20 anni che li ascolto ed ho sempre ritenuto "The Top" uno dei loro album "minori". Con il sopraggiungere dell'età "matura", il mio giudizio si è completamente capovolto e adesso ritengo "The Top" uno dei loro dischi migliori. Gli eventi: nel 1982, all'indomani della pubblicazione di Pornography, i Cure sono allo sbando: tour interminabili in giro per il mondo, stress crescente, scazzottate varie e Simon Gallup, mitico bassista e figura essenziale nell'economia della band, se ne va sbattendo la porta. Il batterista Lol Tolhurst fa perdere le proprie tracce in una lunga e fruttuosa vacanza (durante la quale apprenderà i primi rudimenti alla tastiera), mentre il leader Robert Smith si unirà ai Siouxsie And The Banshees in veste di chitarrista. Nel 1983 Smith e Tolhurst si ritrovano, pubblicano tre singoli piuttosto diversi tra loro e che guardano alle charts, poi questo "The Top". La critica lo ha definito un lavoro interlocutorio, ma ricco di spunti felici. A parte qualche intervento tastieristico di Tolhurst (che ha definitivamente abbandonato la batteria) e la ritmica affidata a Andy Anderson, tutto il disco è stato suonato da Smith: chitarre, tastiere, basso, ma anche violino, flauto, armonica. Il leader viaggia a briglia sciolta e dà ampio sfogo alla sua creatività. Il sound è variegato, dalle asprezze di "Shake Dog Shake" e "Give Me It" alle raffina<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOIkZyzMDiiAveH9FbjF4b2fOxUA7HinumXCL4x4lK-B2fIqoN4ZvUuuCW1AH63QHZkdD8c7SDEVMEVkItnPky6E6YWtviPEL0F5FUOqQBA4UnFCiO5zByNKoPSQs4BK1gpapZbPD/s1600-h/The+Cure+1984.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5148759763634798210" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOIkZyzMDiiAveH9FbjF4b2fOxUA7HinumXCL4x4lK-B2fIqoN4ZvUuuCW1AH63QHZkdD8c7SDEVMEVkItnPky6E6YWtviPEL0F5FUOqQBA4UnFCiO5zByNKoPSQs4BK1gpapZbPD/s320/The+Cure+1984.jpg" border="0" /></a>te cadenze di "Birdmad Girl" , dalla orientaleggiante "Wailing Wall" alla notturna "Dressing Up", dal flamenco del singolo "The Caterpillar" alla gotica "The Top", che rimanda al passato recente di "Faith". La voce di Smith esplora territori mai toccati sino a quel momento, toccando i vertici della sua sperimentazione. I testi sono storie affollate di animali: il cane, il maiale, l'uccello, il bruco, l'orso polare, trasfigurazioni burlesche di umanissimi stili di vita. Un caleidoscopio di suoni e di colori che si oppone ai monoliti oscuri della triade "dark" appena chiusa. Un album che si presenta di difficile assimilazione (lo è stato anche per me), ma se ti arriva al cuore, non ti lascia più.<br /><br />L'uscita della versione deluxe di "The Top", rimasterizzata, è stata per me l'occasione di tornare ad apprezzare questo album dopo un pò di anni di oblìo. E la resa sicuramente maggiore dell'audio rielaborato digitalmente non ha potuto che giovare alla riscoperta di questa gemma della discografia dei Cure. Anche qui troviamo un secondo cd carico di bonus tracks: alcuni demo inediti, realizzati tra studio e casa, più versioni di studio dei brani dell'album. Qui sono rimasto un pò deluso perché non si tratta altro che di versioni embrionali degli stessi pezzi del disco, spogli di tutti gli arrangiamenti, quindi solo basso, batteria e voce. Forse sarebbe stato più proficuo recuperare qualche versione live del lungo tour che seguì la pubblicazione di "The Top" (che all'epoca portò per la prima volta i Cure in Italia). Invece solo quattro brani live a chiudere il cd, tra i quali però la mitica "Forever".<br /><br />Tracklist disc 1<br />1.: Shake Dog Shake</div><p>2.: Birdmad Girl<br />3.: Wailing Wall<br />4.: Give Me It<br />5.: Dressing Up<br />6.: The Caterpillar<br />7.: Piggy In The Mirror<br />8.: The Empty World<br />9.: Bananafishbones<br />10.: The Top<br /><br />Tracklist disc 2<br />1.: You Stayed (home demo)<br />2.: Ariel (home demo)<br />3.: Hand Inside My Mouth (studio demo)<br />4.: Sadacic (Mo5) (studio demo)<br />5.: Shake Dog Shake (studio demo)<br />6.: Piggy In The Mirror (studio demo)<br />7.: Birdmad Girl (studio demo)<br />8.: Give Me It (studio demo)<br />9.: Throw Your Foot (studio demo)<br />10.: Happy The Man (studio demo)<br />11.: The Caterpillar (studio demo)<br />12.: Dressing Up (studio demo)<br />13.: Wailing Wall (Genetic Studios version)<br />14.: The Empty World (live)<br />15.: Bananafishbones (live)<br />16.: The Top (live)<br />17.: Forever (live)<br /><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/KH0A239VnPo" width="425" height="355" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent"></embed></p>Adminhttp://www.blogger.com/profile/15527133667347152986noreply@blogger.com5